Visita all’impianto di recupero "Dal ’porta a porta’ al riciclo, il viaggio di carta e plastica"

Nello stabilimento Hera di via Caruso viene selezionato il materiale separato dalle famiglie . La responsabile Monari: "Ogni giorno stocchiamo tonnellate di rifiuti che saranno rigenerati".

Visita all’impianto di recupero  "Dal ’porta a porta’ al riciclo,  il viaggio di carta e plastica"

Visita all’impianto di recupero "Dal ’porta a porta’ al riciclo, il viaggio di carta e plastica"

di Valentina Beltrame

Vanno a finire nell’impianto di selezione e recupero di via Caruso i sacchi gialli e blu con plastica e carta che i cittadini espongono fuori casa nei giorni indicati dal calendario Hera che detta i tempi del ’porta a porta’. Qui la plastica da imballaggio, la carta e il cartone vengono separati dalla ’frazione estranea’ (cioè tutto quello che per errore è stato messo nel sacco) e imballati per finire nelle cartiere o negli impianti in cui la plastica viene ulteriormente suddivisa in base a colore e polimeri per il riciclo.

"Questo è il primo anello della catena del riciclo – spiega Chiara Monari, responsabile dell’impianto – Qui ogni giorno dal lunedì al sabato arrivano i camion carichi di carta e plastica da avviare al riciclo che provengono prevalentemente dalla raccolta ’porta a porta’ ma anche dalle stazioni ecologiche". Parte dei rifiuti riciclabili, finché il ’porta a porta’ non sarà a regime in tutta la città, arriva anche dai cassonetti per carta e plastica che ancora troviamo nel quartiere 2 (Musicisti-Crocetta-Modena est) ma che tra poco verranno eliminati.

"In questo impianto, attivo h 24 – aggiunge Monari – separiamo il materiale non riciclabile che per errore è finito tra plastica e carta e avviamo il materiale ’pulito’ al riciclo". La prima tappa è lo scarico dei sacchetti nell’area di stoccaggio: "Il ’polipo’ pesca i rifiuti e alimenta la macchina aprisacco che toglie appunto il sacchetto e manda il contenuto nei rulli". Il procedimento è lo stesso per la separazione di plastica e carta: l’impianto li tratta sulla stessa linea alternando i due materiali. "Il nastro trasportatore porta la plastica o la carta al vaglio rotante che crea tre sottoflussi – spiega ancora la responsabile – una parte del materiale finisce nella tavola di selezione dove viene controllato a mano dagli addetti che eliminano ciò che non è riciclabile, una parte finisce nella tavola di separazione automatica con lettore ottico mentre la frazione estranea va tra gli scarti". Da quando è entrato in vigore il sistema misto, ovvero il ’porta a porta’ di carta e plastica, tra questi scarti c’è di tutto, sia a causa di errori nella separazione domestica dovuti all’inesperienza delle persone, sia a causa di comportamenti dolosi di chi butta negli ultimi cassonetti rimasti dedicati a carta e plastica un po’ di tutto. Così tra il materiale da riciclare spuntano vestiti, stenditoi, vasi, piccoli elettrodomestici e tanto altro.

Tutto il materiale selezionato e quindi riciclabile viene infine pressato, imballato e impilato nell’area di stoccaggio per uscire dall’impianto: "La carta va direttamente alle cartiere – dice Monari – Mentre la plastica ha bisogno di altre tappe, quindi finisce in altri impianti in cui viene suddivisa per polimeri". Anche gli stessi sacchetti gialli e blu che usiamo per il ’porta a porta’ fanno parte di questo circolo virtuoso: sono infatti prodotti con plastica riciclata e proveniente da questo stesso impianto, che serve tutta la provincia di Modena.

Una credenza da sfatare: "Se vedete che lo stesso camion raccoglie in giorni diversi carta e plastica non significa assolutamente che il materiale viene mescolato. – fanno sapere da Hera – Semplicemente, gli stessi camion portano il materiale nell’impianto di separazione che poi finisce alternativamente sui rulli".

"In un anno dall’impianto escono 25mila tonnellate di carta e 20mila tonnellate di plastica da avviare al recupero", conclude Chiara Monari. Insomma, la ’fatica’ di separare bene i rifiuti, che presto diventerà una abitudine, alimenta questo circolo virtuoso e - Hera ne è certa - in poco tempo la percentuale della raccolta differenziata in città e nei comuni in cui è attivo il sistema di raccolta rifiuti misto non potrà che aumentare, riducendo di pari passo la quantità di immondizia da bruciare nel termovalorizzatore.