Vita virtuale o reale, social come maschera

Per molte persone è fondamentale condividere su internet tutto quello che fanno, alcuni arrivano a scambiare i followers per amici

Vita virtuale o reale, social come maschera

Vita virtuale o reale, social come maschera

I social network sono ormai diventati una parte molto importante della nostra vita. Internet è un mezzo di comunicazione potentissimo. Per molte persone è fondamentale condividere sui social ciò che fanno. Ciò è, da un lato, bello, ma può generare in noi l’illusione di avere molte più relazioni di quelle che, in realtà, fanno davvero parte della nostra vita. Dobbiamo infatti sempre ricordarci che condividere esperienze su internet non è la stessa cosa che condividerle nella vita reale, con amici e parenti.

Coloro che guardano le foto che postiamo non proveranno mai le stesse emozioni che noi abbiamo provato in quel momento, perché non erano presenti, non ne sono stati partecipi. Inoltre ciò può portare a dare più importanza ai followers e ai like derivanti dalle foto postate che a vivere a pieno la bellezza del momento immortalato.

Quando si vive un’esperienza non sono tanto importanti le foto che si fanno, ma ciò che si sta vivendo. Le foto sono infatti preziose per ricordare i momenti vissuti. Se però diventano solo un mezzo per essere ammirati, perdono di significato e di valore. Attraverso di esse noi diveniamo solo ’oggetti’ in esposizione, giudicati con superficialità.

Spesso, inoltre, mostriamo una vita che non corrisponde del tutto alla verità, per apparire migliori agli occhi della comunità. Questo paradosso deriva dal fatto che la società moderna propone dei modelli che bisogna assolutamente seguire poiché, nel momento in cui ci si discosta da essi, si è tagliati fuori. Ciò fa sì che apparire in un certo modo, anche attraverso post falsi o molto studiati e progettati, sia più importante che vivere realmente.

I social possono dunque diventare un mezzo per costruirsi una vita virtuale falsa, in cui mostrare solo ciò che gli altri ritengono positivo, creandosi delle amicizie che in realtà non esistono. I followers, infatti, non corrispondono agli amici veri, che ti conoscono e ti accettano per quello che sei, ma sono solo adulatori di cui noi sentiamo il bisogno per sentirci integrati nella società.

In un mondo in cui abbiamo la sensazione di essere sempre connessi con tutti, è forse importante recuperare la bellezza di una vita vissuta a pieno, con le persone care e con gli amici reali, e spesa per un ideale concreto e sentito, liberandoci dall’ossessione di dover corrispondere a modelli imposti e superficiali e dall’illusione di avere milioni di amici virtuali, che altro non fanno che accrescere la nostra solitudine.