Modena, 4 ottobre 2018 - Il virus West Nile fa un'altra vittima, la quarta in provincia di Modena: si tratta di un 77enne che era ricoverato dal 20 agosto scorso in Terapia Intensiva al Policlinico, per le complicanze neurologiche legate al virus. L'uomo, che risiedeva a Mirandola, è morto nella notte. Era stato ricoverato in Malattie Infettive, sempre al Policlinico di Modena, il 18 agosto e da lì, il 20 agosto trasferito In Terapia Intensiva.
Nella maggioranza dei casi le persone che contraggono il West Nile virus non mostrano alcuna sintomatologia e l'infezione passa inosservata e a completa insaputa del paziente, ricorda l'Ausl di Modena. Nel 20% dei casi, il West Nile virus può determinare una serie di lievi sintomi, molto simili a quelli influenzali; sono invece ancora più rari (solo l'1%) gli episodi in cui l'infezione determina dei gravi disturbi al sistema nervoso centrale, come encefaliti o meningiti. "Sono questi i casi trattati negli ospedali che, in pazienti anziani o fragili, possono essere a prognosi infausta continua la nota -. È stato osservato che il West Nile virus ha maggiori probabilità di sviluppare un'infezione che porta al decesso in soggetti anziani e immunodepressi dove, oltretutto, il virus può peggiorare una situazione clinica già difficile e portarli a sviluppare complicanze molto severe, anche se non strettamente collegate al virus".
In Emilia Romagna sono 21 i morti per il virus West Nile (1 in provincia di Piacenza, 4 Modena, 3 Bologna, 10 Ferrara, 3 Ravenna).
La malattia non è contagiosa, hanno sottolineato più volte gli esperti. La trasmissione può avvenire soltanto in tre modi: con la puntura di una zanzara adulta infetta (cioè che ha contratto il virus da un animale a sua volta infetto, solitamente uccelli migratori che giungono da Paesi lontani) oppure attraverso la donazione di sangue o trapianti di organi di pazienti positivi.