
di Alessandro Trebbi
È l’ideale prosecutore di una famiglia di allenatori che affonda le sue radici nell’immediato dopoguerra, quando Anderlini, Vignoli e Leonelli posero le basi dell’esplosione del volley sotto la Ghirlandina. Fabio Soli spera un giorno di poter ricalcare quelle orme e intanto si gode la sua nuova avventura di commissario tecnico dell’Estonia maschile, ennesimo salto di livello per un tecnico ormai stabilmente in SuperLega. Un ruolo che ha previsto l’inusuale trasferta alle Isole Far Oer la scorsa settimana, orizzonte quasi inesplorato della pallavolo Mondiale. "Un’esperienza unica – racconta Soli –. Non tanto a livello pallavolistico, il gap tra la mia Estonia e i padroni di casa è ancora ampio, ma dal punto di vista delle opportunità e dell’ambiente". In effetti il risultato è stato eloquente, 3-0 secco per l’Estonia con un set terminato addirittura 25-7. Ma l’atmosfera era diversa.
Cosa l’ha colpita?
"L’occasione data ai giovani delle Isole Far Oer di mettersi alla prova con l’alto livello. Per questo piccolo arcipelago è stato un banco di prova e lo hanno superato: abbiamo avvertito una grande genuinità, qualcosa che manca spesso nel volley che frequentiamo noi".
Come sono stati questi primi mesi con la nazionale estone? "È quello che volevo da anni: misurarmi con un ambiente diverso e una cultura differente. Sto guadagnando tanto da un punto di vista tecnico ma anche umano".
Da ‘tifoso’ lontano, cosa pensa della nuova Modena?
"Modena? È interessante, molto rinnovata. Ha perso qualche pezzo da novanta, è vero, ma per esempio Lagumdzija, che ho allenato a Monza, ha grandi doti e può diventare uno dei migliori opposti del mondo".
Ha allenato anche Rinaldi... "Sa reggere molto bene la pressione: un vantaggio per chi gioca al PalaPanini. Spero abbia la continuità che merita, anche se Lorenzo Pope è un sicuro talento e creerà una sana competizione interna per affiancare Ngapeth".
Su quali altri giocatori gialloblù vorrebbe soffermarsi? "Vorrei dire due parole su Sanguinetti: credo che presto lo vedremo esplodere, ha qualità".
Un acquisto mancato per la sua Cisterna?
"Sì, per un breve tempo Sanguinetti sembrava nostro, alla fine Modena ha deciso di tenerlo ma non nego di avergli fatto la corte".
Infine tocchiamo un tasto dolente: cosa pensa delle multe sul doppio incarico, che lei attualmente ricopre?
"Sì, ho scelto di allenare una Nazionale e un club. Credo sia un passo fondamentale per crescere da un punto di vista esperienziale, un percorso che arricchisce un allenatore: non certamente da un punto di vista economico perché in certi casi le cifre che circolano sono ridicole. Credo che la regola che multa o vieta il doppio incarico sia illegittima, viola la libertà del diritto al lavoro sancita da leggi nazionali ed europee, tanto che nella Lega Femminile o nel basket non c’è nessuna regola del genere". Quindi?
"Questa sanzione va combattuta, non sono l’unico che la pensa così. C’è già attivata un’iniziativa legale che fa seguito a una richiesta di confronto mai concessa: peccato perché la disponibilità da parte nostra c’era. Per questo la difesa legale credo sia più che legittima, arrivati a questo punto".