Sassuolo, il futuro passa dalle seconde linee

Come ribadito da Dionisi per crescere serviranno giocatori ’pronti’ perché non sempre chi è subentrato quest’anno ha convinto .

di Stefano Fogliani

I ragionamenti sul futuro verranno, ma, una volta confermato Dionisi, facile che la dirigenza mandi a memoria quella richiesta che, da fine stagione il tecnico neroverde ripete come un mantra. E parla di ‘giocatori pronti’: serviranno quelli, al prossimo Sassuolo, e l’allenatore toscano lo ha ribadito anche ieri dalle colonne della ‘Gazzetta dello Sport’, dando spessore a quanto emerge dalle statistiche di fine stagione che parlano di un apporto limitato dei nuovi e soprattutto di un loro impatto marginale sul gioco neroverde. Già, perché al netto di soste forzate che hanno impedito a qualche protagonista di esserlo sempre e comunque (paradigmatica, in questo senso, la lunghissima assenza di Berardi, ma vi si può aggiungere anche Muldur, lo stesso Traore, poi ceduto) il tecnico ha avuto il suo daffare a ‘saldare’ il rendimento delle prime linee con quello delle seconde. Infarcite di giocatori che la stagione ha dimostrato non ‘pronti’: vuoi perché reduci da un infortunio (Marchizza, 278’ in campo) o perché hanno pagato dazio importante al nuovo campionato (Alvarez, 348’, Thorstvedt, 1127’, Antiste è stato ceduto in prestito a gennaio) o ancora perché, pur utilizzati parecchio (Erlic e Pinamonti hanno comunque giocato oltre 2000 dei 3400’ stagionali) non hanno impattato come ci si poteva augurare.

Non meno dei nuovi hanno patito altri, che erano già in rosa, ma arrivavano da vicissitudini che li hanno giocoforza limitati (Obiang e Romagna, reduci da recuperi faticosissimi) o hanno confermato standard di rendimento non all’altezza delle aspettative (la seconda stagione di Ceide dice 504’, quella di Harroui 317’) o ancora, arrivati a gennaio (Bajrami e Zortea) si sono dovuti riabituare a schemi, assetti, compagni e ambiente. Morale? L’unico nuovo davvero ‘promosso’ è Laurientè e se i giocatori sorpresa (quelli che, meno atteso, hanno stupito per rendimento) sono stati Henrique e Tressoldi, vale la pena ricordare che entrambi erano stati arruolati dal Sassuolo già la stagione scorsa. Allora, evidentemente, non erano pronti, quest’anno sì: ma la circostanza conferma l’assunto, ovvero che per mantenere lo standard occorrerà puntare, anche sul mercato, più sulle certezze che sui cosiddetti ‘prospetti’. Soprattutto se il Sassuolo dovesse perdere, come sembra, almeno un paio di big.