Sassuolo, il sogno sfuma in semifinale

LECCE

2

SASSUOLO

1

LECCE: Borbei; Munoz, Pascalau, Hasic, Dorgu; Samek (17’ s.t. McJannet), Vulturar, Berisha; Corfitzen (38’ s.t. Russo), Burnete, Salomaa. (Moccia, Leone, Bruhn, Bruns, Daka, Nikko, Minerva, Borgo, Hegland, Kljun, Davis)

SASSUOLO: Theiner; Mandrelli (23’ s.t. Cinquegrano), Cannavaro, Miranda, Pieragnolo (23’ s.t. Ryan); Mata (38’ s.t. Toure), Casolari, Leone (41’ s.t. Gori); Bruno; Russo, D’Andrea. All.Bigica (Rosa, Scacchetti, Loeffen, Abubakar, Baldari, Ajayi, Lolli, Foresta, Martini, Zaknic, Loporcaro)

Arbitro: Cavaliere di Paola (Munerati, Laghezza, q.u. Canci)

Reti: 11’ s.t. Russo, 22’ s.t. Burnete, 30’ s.t. Corfitzen

Note: espulso (15’ s.t., doppia ammonizione) Bigica, ammoniti Cannavaro, D’Andrea, Hasic, Corfitzen, rec.1’ e 5’

Finisce in semifinale il sogno- scudetto del Sassuolo Primavera, fermato dal Lecce a un passo dal sogno. Troppi forti i giallorossi, ed in grado di andare oltre una prestazione comunque generosa dei ragazzi di Bigica che escono sconfitti, ma a testa altissima, dalla final six che assegnerà lo scudetto del ‘Facchetti’. Peccato, perché i neroverdi la gara l’hanno fatta, provando a vincerla, ma il Lecce, alla fine, ha fatto capire perché il campionato lo ha, di fatto, a lungo comandato.

Sceglie un 4-3-3 di contenimento e ripartenza, il Lecce di Coppitelli, e in avvio trova gli spazi che troverà nel finale solo su punizione con Berisha, mentre il Sassuolo replica con Mata quando siamo solo al 7’: schermaglie, tuttavia, perché i minuti che passano sciolgono i giallorossi – pericolosi con Corfitzen – ma soprattutto i neroverdi, parecchio contratti al pronti-via. Ma allestiti da Bigica con un 4-2-3-1 alto il giusto, graffiano anche con Leone (14’) e Russo (16’) a suggerire che partita c’è, eccome. E vale poco che in stagione tra il Lecce primo e il Sassuolo quarto ci fossero 8 punti di distacco: sul prato (pesante) del Ricci non si vede, il gap: si vede piuttosto un Sassuolo impreciso con Bruno, che al 25’ allarga il diagonale del possibile vantaggio, e morbido in Mandrelli, il cui colpo di testa (44’) non spaventa Borbei, ma finalmente efficace con la zuccata di Russo che scuote il match poco prima dell’ora di gioco. La rete neroverde fa vacillare il Lecce, che passa 10’ difficili, ma poi si raccoglie attorno a Burnete, il cui 20mo gol stagionale rialza i salentini e deprime il Sassuolo, che perde anche Pieragnolo e dà strada a Corfitzen: la conclusione che supera Theiner blinda la serata e quella finale che il Sassuolo – in gara fino alla fine - ha sognato giusto per 10’, appena prima che i giallorossi facessero sentire ‘la voce del padrone’ già imposta alla regoular seaason.

Stefano Fogliani