Edoardo Zattin, ad uccidere il 18enne un pugno sopra l’orecchio

Secondo l’autopsia la frattura cranica e l’emorragia cerebrale sarebbero state provocate da un colpo di boxe sul ring. Tante le incognite ancora aperte: l’atleta indossava il casco obbligatorio?

Nel riquadro Edoardo Zettin, 18enne di Este, morto mentre si esercitava nella boxe in palestra

Nel riquadro Edoardo Zettin, 18enne di Este, morto mentre si esercitava nella boxe in palestra

Padova, 3 maggio 2023 – Si apre forse uno spiraglio di verità sulla morte di Edoardo Zattin, il 18enne di Este, in provincia di Padova, morto il 24 febbraio scorso dopo essere stato colpito, apparentemente, da "un malore" mentre era in una palestra di boxe.

Autopsia: forte pugno

I risultati di recenti analisi medico-legali rivelerebbero che il ragazzo era stato invece raggiunto da un forte pugno sopra l'orecchio sinistro. E questo trauma, quindi, sarebbe responsabile della frattura cranica e della successiva emorragia cerebrale che lo portò al decesso due giorni dopo l'incidente. I frequentatori e i responsabili della Iron Dojo Team, la palestra d'arti marziali di Monselice, nel Padovano, frequentata da Zanettin, avevano affermato finora che durante la seduta di allenamento quella sera, 22 febbraio, non c'era stato alcun contatto fisico tra gli atleti.

Lo ‘sparring’

Il programma seguito anche dal 18enne - in palestra in quel momento c'erano 7-8 persone - prevedeva dopo il riscaldamento lo sparring, ovvero pugili che si affrontano in coppia, scambiandosi nel ruolo di difesa e di attacco, senza affondare i colpi. Edoardo aveva terminato la seduta, verso le 19, scambiando colpi con un atleta molto esperto, un 35enne padovano. Poi c'era stato il malore, verificatosi sul ring.

Indossava il caschetto?

Il 18enne era stato visto barcollare, e infine cadere sul tappeto, battendo la testa. L'ipotesi, che dovrà trovare riscontro, è che sia stato raggiunto da un pugno violento alla testa. Resta da accertare anche se indossasse il caschetto protettivo obbligatorio, come riferito dai primi testimoni.

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Frattura della teca cranica

L'allarme al 118 era scattato un'ora dopo l'incidente. I sanitari avevano provato con le manovre rianimatorie, ma poi era stato deciso di trasportare il ragazzo con l'elisoccorso direttamente all'ospedale di Padova. I controlli diagnostici avevano riscontrato una frattura della teca cranica, con emorragia interna, ma anche altre lesioni sulla parte destra dell'encefalo. L'impatto sull'area della tempia, stando ai consulenti della Procura, avrebbe causato una reazione a catena sul giovane boxeur. Ora gli investigatori dovranno ricominciare a mettere insieme le tessere delle testimonianze - che escludevano in sostanza ogni responsabilità dei frequentatori del centro - incrociandole con i dati medico-legali. C'è un fascicolo per omicidio colposo aperto due mesi fa dalla Procura di Padova. Ancora senza un indagato.