A rischio oltre 100 posti letto. Biancani: "Cittadella della salute ancora senza sede alternativa"

"Avevo suggerito di convergere sull’ex manicomio invece perdono tempo"

A rischio oltre 100 posti letto. Biancani: "Cittadella della salute ancora senza sede alternativa"

A rischio oltre 100 posti letto. Biancani: "Cittadella della salute ancora senza sede alternativa"

La ’cittadella della salute mentale’ di Muraglia è ancora in cerca di una sede alternativa. Presto verrà abbattuta per fare il nuovo ospedale ma non si sa ancora dove traslocare i malati. Lo denuncia il consigliere regionale Andrea Biancani: "Il 28 febbraio è scaduto il secondo avviso pubblico per cercare spazi idonei e in risposta alla mia interrogazione, la Regione, si è limitata a dire che sono ancora in corso le verifiche di mercato per trovare spazi e gestori dei servizi. Il trasferimento riguarderà: la Rsa “Tomasello”, da 27 posti letto, le due comunità protette maschile e femminile, da 20 posti letto ciascuna, la Struttura Residenziale Riabilitativa, da 18 posti letto, il Centro diurno il “Gabbiano”, da 16 posti. Oltre 100 posti letto, l’85% dei quali a carattere residenziale, da riallocare in strutture che abbiano specifiche caratteristiche legate alla natura dei servizi. In pratica dal 2022, quando si firmò l’Accordo, ad oggi, è stata trovata una sede alternativa solo per il reparto di psichiatria, che andrà a Fano e per cui mancano garanzie sui tempi di attivazione e sul successivo ritorno a Pesaro, mentre non si sa nulla per il Centro di Salute Mentale e l’Assistenza Domiciliare Integrata, che non comparivano neppure nell’ultimo bando. L’avviso pubblico uscito a febbraio – dice Biancani – oltre a cercare immobili cerca anche società che gestiranno poi il servizio, l’ennesimo passo della Regione verso l’esternalizzazione e privatizzazione della sanità".

"Da oltre tre anni, ribadisco che a tutto questo caos un’alternativa esisteva – continua Biancani - ed era il recupero dell’ex manicomio San Benedetto (foto) che sarebbe potuto diventare un polo socio-sanitario centrale in cui racchiudere tantissimi servizi. In Aula, durante la discussione dell’ultima interrogazione, ho ribadito il mio no al trasferimento dei servizi fuori Pesaro e alla loro frammentazione e ho

personalmente invitato l’assessore a valutare l’utilizzo di altri edifici già pubblici, come ad esempio Galantara, dove ci dovrebbero essere degli spazi attualmente inutilizzati. Mi sono messo a disposizione per collaborare all’individuazione di luoghi che permettano di mantenere questi servizi a Pesaro, vicini tra loro e collocati in contesti urbani dove sia possibile per i pazienti sviluppare delle relazioni con il contesto sociale circostante, cosa impossibile se dovessero finire in strutture isolate e sparse per il territorio provinciale".

"Al contrario, con la scelta della Regione di cercare spazi in affitto, anche sparsi nel territorio, è molto probabile che la città di Pesaro perda 100 posti letto e veda penalizzata la gran parte dell’utenza di questi servizi, che è pesarese. È ormai evidente che è mancata una capacità di analisi, di programmazione, di organizzazione logistica, e di verifica delle possibili soluzioni alternative".