GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Aborto, duello in piazza a colpi di striscioni

Prima spunta quello di ’ProVita’: "Prenderesti mai veleno? Stop alla pillola RU486". In risposta, il contromessaggio: "Sì alla libertà di scelta"

Il primo cartellone che ha scatenato il duello, poi rimosso dalla pollzia locale

Il primo cartellone che ha scatenato il duello, poi rimosso dalla pollzia locale

Un botta e risposta sull’aborto si è consumato domenica in piazza, ma non a parole, bensì a suon di striscioni. Nel pomeriggio infatti era stato allestito un banchetto informativo dell’associazione Pro Vita & Famiglia, con lo scopo di scoraggiare l’aborto farmacologico. Accanto al banchetto, lungo la ringhiera che affaccia su via Mazzini, il presidio aveva appeso un manifesto con l’ allarmante dicitura: "Prenderesti mai del veleno? Stop alla pillola abortiva RU486: mette a rischio la salute e la vita della donna e uccide il figlio nel grembo", accompagnato da una donna esanime. Poco dopo, è apparso un altro manifesto, stavolta artigianale, a pochi centimetri, che recitava: "Questo non è stare dalla parte delle donne. Invece sì alla libertà di scelta".

Una studentessa, Gloria Quadri, è l’artefice del controstriscione: "Il mio è stato un gesto spontaneo – ci dice – naturalmente emerso come reazione alla vista di un cartellone che personalmente ritengo leda i diritti delle donne. Mi sono attrezzata con cartoni e pennarelli e intorno alle 17 l’ho appeso accanto all’altro, aiutata da qualche amico. Sono stati fatti sforzi enormi per ottenere il diritto all’aborto e dalla legge del 1978 ad oggi è ancora altamente complicato poter ricorrere a tale servizio. In Italia, secondo la relazione del Ministero della Salute, si è dichiarato obiettore il 63,4% dei ginecologi nel 2021, dato altamente preoccupante. Rattrista vedere in pieno centro un cartellone che non garantisce un’opzione, una scelta, ma attacca un diritto; perché posizionarsi davanti alla farmacia non è una scelta casuale: essa rappresenta il presidio territoriale sanitario dove vengono erogati i primi servizi fondamentali per la persona e che spesso e volentieri funge anche da sportello informativo per le persone. La scelta di posizionare lì quel cartellone rischia di concretizzarsi in una violenza psicologica. Essere dalla parte delle donne personalmente significa garantire la libertà di scelta".

La coesistenza dei due cartelli è durata un’oretta, generando anche una discussione sui social, fino a che non è stata allertata la polizia Locale: "Abbiamo chiamato i vigili – racconta Federica Rusciadelli, presidente dell’associazione Noi Donne di Urbino, attiva nel campo dei diritti delle donne – perché ci sembrava strano che potesse essere stata autorizzata l’affissione di una tale fake news, una pubblicità ingannevole a tutti gli effetti. La pillola abortiva non uccide le donne, anzi essendo un farmaco è riconosciuto e adottato in tutta Europa senza conseguenze. Alle ore 18 la polizia Locale, arrivata sul posto, ha constatato che l’autorizzazione era solo per il banchetto e ha fatto togliere entrambi i cartelloni".

Il banchetto è poi rimasto un’altra ora circa, concludendo la giornata senza lo sfondo del poster. Conclude Rusciadelli: "L’opinione di Pro Vita è legittima, però far passare delle opinioni personali per delle verità scientifiche non va bene. Il fatto che noi siamo per l’aborto non significa che ci auguriamo che le donne abortiscano, anzi: vogliamo semplicemente garantire il diritto di scelta alle donne. Quello su cui bisogna lavorare è la prevenzione a livello scolastico, l’educazione sessuale e affettiva, che potrebbe davvero scongiurare tantissimi aborti e sofferenze".

Giovanni Volponi