
Alluvione, Acquaroli batte cassa Il Pd: "Risarcire più di 7 comuni"
Il presidente della Regione sarà oggi a Roma per sottoporre al Consiglio dei ministri la conta dei danni inviata ad Ancona dai Comuni colpiti dal maltempo dello scorso 16 maggio e chiedere l’estensione dello stato d’emergenza a più territori. Lo ha affermato l’assessore Stefano Aguzzi, rispondendo a una mozione presentata dal Pd in Consiglio regionale il 17 maggio e discussa ieri insieme all’emendamento successivo, firmato anche dalla capogruppo del M5S, Marta Ruggeri: "Sono 160 i Comuni che hanno denunciato danni, per un totale di 314 milioni di euro - spiega Aguzzi -. La relazione sarà presentata oggi a Roma da Francesco Acquaroli". La mozione e l’emendamento, poi bocciati dall’Aula, chiedevano quattro cose: "Inizialmente domandavamo alla Regione di attivarsi per lo stato d’emergenza, ma la cosa è stata nel frattempo fatta e lo ammettiamo - ha commentato Andrea Biancani, consigliere del Pd -. Il punto è che è stato riconosciuto solo per sette Comuni, ma quelli danneggiati sono di più ed escluderli creerebbe problemi. Chiediamo perciò alla Regione di assicurare il supporto alle amministrazioni per effettuare rapidamente la conta dei danni, di chiedere alla Protezione civile nazionale sopralluoghi in tutti i territori segnalanti problemi, di valutare lo stanziamento di contributi a favore di privati e imprese, come a settembre, in caso di veicoli resi inutilizzabili, e di cercare di individuare procedure che garantiscano erogazioni di aiuti più tempestive rispetto all’alluvione del 2022".
Aguzzi ha risposto dicendo che quando fu chiesto lo stato d’emergenza "non si poteva avere una stima dei danni, neanche approssimativa, quindi allegammo una relazione di massima della nostra Protezione civile che elencava le situazioni più evidenti e i Comuni più colpiti: ne furono considerati 107. Poi furono inviate delle schede a tutte le amministrazioni delle Marche, da riconsegnare entro il 29 maggio con la conta di danni e spese per il ripristino, che abbiamo assemblato e porteremo a Roma. Quanto scritto nella mozione è stato in gran parte fatto e quello che ci viene indicato è ciò che faremo, perché è dovuto e previsto dalle norme. L’unico dubbio è sui ristori portati avanti dalla Regione. Per le modalità d’erogazione, dovremo capire come saranno prese in esame le situazioni che porteremo a Roma: è vero che in quelle ore concitate si è riconosciuto uno stato d’emergenza solo parziale, ma la nostra richiesta è forte affinché vi rientrino altri Comuni".
Nicola Petricca