
Avvicinarsi all’alcol e subirne i danni è facile. Difficilissimo è venirne fuori e tornare alla normalità
L’alcol è un “soggetto” pericoloso, ma è frequente che venga assunto con leggerezza.
La scarsa considerazione riguardo l’alcol, è la causa di come viene valutato da adulti e giovani: è la normalità.
Esso purtroppo può essere trattato come una via d’uscita dalla “vita reale”, per scappare dai propri problemi, per dimenticare le responsabilità, gli errori, le paure e le incertezze che tormentano la persona. Chi soffre di questa dipendenza, si chiama alcolista, ma quando si può considerare tale
Un alcolista è chi non si controlla mentre beve e quindi consuma una notevole quantità di alcolici, anche in poco tempo, inoltre la frequenza è via via sempre più alta e ricorrente.
L’alcolismo causa molti danni fisici e psicologici, compresi quelli che riguardano la propria vita sociale. Secondo alcune statistiche, in un arco di 12 mesi e tra persone di età compresa tra 18 e 29 anni, le percentuali sono il 26,7% per gli individui che soffrono di dipendenza da alcol e il 7,1% per chi soffre dello stesso disturbo, ma in modo più grave. Invece le persone che soffrono della dipendenza da alcol e hanno 65 anni o più sono il 2,3%.
Si può notare che con l’avanzare dell’età, la percentuale diminuisce, perciò i consumatori di alcol più numerosi sono i giovani adulti. Perché si diventa alcolisti? Le possibili cause della dipendenza possono essere genetiche, sociali o psicologiche. Per fattore genetico si intendono persone che hanno genitori alcolisti e, purtroppo, avranno il 30% di probabilità in più di diventarne uno. I fattori sociali hanno un grande impatto riguardo questo ambito, infatti atteggiamenti o qualche svolta negativa nella propria vita può favorire il consumo di alcol.
Aurora Demuru,
Gemma Magnoni,
Laura Marconi,
Alice Paolini,
Noemi Rosetti
(Classe 3ª B)