Baby gang all’attacco dei citofoni a Pesaro: insultano poi spaccano i portoni

Gruppo di ragazzini suona ai campanelli del residence Lungofoglia offendendo i proprietari che rispondono. Dopo però danneggiano anche gli ingressi. Una ragazza si è rifugiata in ascensore per sfuggirgli

Ragazzini dai 13 ai 16 anni suonano ai citofoni e spaccano le porte di ingresso

Ragazzini dai 13 ai 16 anni suonano ai citofoni e spaccano le porte di ingresso

Pesaro, 30 aprile 2023 – Suonano ai citofoni, qualcuno in casa va a rispondere e viene sommerso da insulti. Se poi sentono una voce femminile, le nefandezze che le riversano addosso sono inenarrabili. Se qualcuno spazientito scende in strada, li vede fuggire trovando il portone d’ingresso rovinato da calci e botte. Succede questo, con frequenza sempre maggiore, nel residence Lungofoglia tra via Toscanini e via Togliatti. Dice una residente: "Per favore non scriva il mio nome, ho paura di ritorsioni. Ma qui sta diventando sempre più difficile rimanere. Mio marito una sera è sceso per cercarli dopo che ci hanno suonato al campanello ripetutamente insultandoci. Li ha visti fuggire. Sono ragazzini dai 13 ai 16 anni. Sappiamo che una ragazza è corsa verso l’ascensore nel vederli avvicinarsi sempre di più. E non era un’ora tarda. Cosa dobbiamo aspettarci? Abbiamo chiamato anche la polizia ma ovviamente dopo aver fatto un giro con la pattuglia, senza trovare nessuno, ripartono. C’è chi – racconta la signora – che ha staccato il proprio videocitofono in casa per non dover sottostare a questa continua molestia da parte della banda di campanelli. Non voglio nemmeno chiamarli una baby gang perché questo potrebbe galvanizzarli e stimolarli a rendere ancora più problematica la situazione, con aumento del pericolo per le persone che abitano in questi palazzi. Ci vorrebbero più controlli da parte delle forze dell’ordine. Speriamo che si riescano ad identificare".

C’è da dire che alcuni agenti di polizia in borghese sono riusciti ad identificare nei giorni scorsi alcuni di questi ragazzini che si aggiravano nei giardini dei palazzi pur non essendo dei residenti. Non avevano i documenti ma hanno dovuto dire i loro nominativi che sono stati inseriti nell’elenco in questura di chi va controllato perché ‘potenzialmente’ pericoloso oppure autore di danneggiamenti e molestie. E’ chiaro che l’"avventura" al residence Lungofoglia per la banda, se davvero è stata identificata interamente da agenti in borghese, può dirsi conclusa. Questo perché ogni volta che succederà qualcosa alle persone o alle cose intorno ai condomini la polizia andrà a cercare questi ragazzini e a chiedere loro dove si trovassero al momento dei danneggiamenti.

Un fenomeno peggiore di questo si è avuto quattro anni fa in piazza Redi dove una baby gang capace di fare rapine, spacciare droga, terrorizzare a viso aperto i residenti, aveva mobilitato polizia e carabinieri oltre alla procura dei minori di Ancona per renderla innocua. Ci si è riusciti con arresti, denunce e sequestri. Il capo aveva 13 anni ma viveva già in albergo con amici più grandi.