REDAZIONE PESARO

Banca di Pesaro supporta Abio e Caritas

Consegnati contributi per sostenere l’azione delle due organizzazioni che aiutano bambini e bisognosi

Banca di Pesaro supporta Abio e Caritas

La recessione e la crisi fanno saltare l’equilibrio sociale ed economico; il covid ha mandato per aria l’organizzazione sanitaria con particolare riferimento ai bambini. Ed ecco allora che la Caritas deve surrogare la dura criticità del welfare e l’Abio – Associazione bambini in ospedale – deve cercare di garantire ai piccoli degenti ciò che le strutture sanitarie non riescono più a supportare.

Una fredda e cinica analisi se accanto a Caritas e ad Abio, ma anche al fianco dei rappresentanti della nostra comunità locale che si muovono e operano nei vari settori, non ci fosse la Banca di Pesaro. E meno male che questa banca "di casa", come è stato detto e ripetuto per bocca del presidente Massimo Tonucci e del direttore Paolo Benedetti, sta ottenendo risultati positivi, anzi "molto positivi" così come emergeranno dalla chiusura del bilancio 2022. E "una banca in salute", ha detto il presidente, "costituisce un punto di riferimento fondamentale per la città di Pesaro e per la zona in cui noi operiamo". L’occasione è quella tradizionale in cui la Banca di Pesaro consegna a Caritas comunale e di quartiere e ad Abio, nelle persone di Emilio Pietrelli, Aldo Mosca e il parroco di Villa Fastiggi don Enrico, i contributi fondamentali per la garanzia della continuità della loro opera, così come per tutte le altre associazioni, sportive comprese, alle quali la Banca di Pesaro fa arrivare circa il 15% dei suoi utili. Il clima che si respira non è quello sdolcinato fra benefattore e beneficato, ma quello fra persone che hanno chiara l’idea delle difficoltà da affrontare, dei soggetti a favore dei quali intervenire per consentire loro di restare su un piano di dignità in tempi di criticità profonda e di cosa significhi che un istituto di credito, sensore e strumento di un territorio, sappia far muovere ricchezza su di esso e far sì che una parte ritorni a beneficio e sostegno di settori che su quello territorio vivono e troppo spesso faticano.

A breve sarà tempo di approvazione di bilancio, sarebbe troppo sbrigativo dire che se una banca funziona bene funziona bene anche un territorio. Ma la simbiosi fra Banca di Pesaro e il suo territorio ha superato da tempo il limite della "beneficenza" diventando strutturale e organico. E’ una struttura che funziona, dice la dirigenza, e a farla funzionare sono quelli che ci lavorano. Si chiamerebbe circolo virtuoso.

f.b.