Bollette, occhio ai raggiri telefonici: "Decine di casi con la truffa del sì"

L’utente viene indotto a dire ‘sì’ durante la chiamata. La risposta viene registrata e usata per cambiare gestore

Bollette, occhio ai raggiri telefonici: "Decine di casi con la truffa del sì"

Bollette, occhio ai raggiri telefonici: "Decine di casi con la truffa del sì"

Attenzione ai furbetti dei finti tamponamenti: "E’ capitato anche a me – commenta Alberto Arghittu, titolare dello studio di infortunistica Intermedia di Pesaro –: avevo parcheggiato la mia auto al cinema vicino a un’altra auto. Il conducente è sceso e ha detto che lo avevo toccato. Non ho perso la calma, ho fatto le foto alle due auto affiancate e ho detto alla controparte che se lamentava danni me lo avrebbe fatto sapere. I danni non c’erano e l’automobilista non l’ho più sentito. Mai perdere la calma in questi casi: fotografare, compilare la constatazione amichevole e, in casi di disaccordo, chiamare le autorità". E non solo: una delle ultime tendenze in fatto di truffe e raggiri è la cosiddetta “truffa del sì”.

"Nella rete è finito anche uno studio medico pesarese: abbiamo presentato un reclamo e la società ha risarcito 3.500 euro". L’avvocato Floro Bisello, segretario nazionale Adusbef, mette in guardia dalle truffe telefoniche. "Solo l’anno scorso abbiamo ricevuto almeno cinquanta segnalazioni da parte di altrettanti cittadini che dichiaravano di essere stati bersagliati da questo tipo di raggiro. Ecco la dinamica alla quale bisogna prestare attenzione. Si riceve una telefonata da parte di una voce che chiede conferma della propria identità: ‘lei è il signor…”, alla domanda il malcapitato risponde ‘sì’ e a quel punto la comunicazione si interrompe: la truffa consiste nel registrare il ‘sì’ della persona che risponde per poi utilizzarlo attraverso un astuto lavoro di copia e incolla in una nuova registrazione audio con cui richiedere, per esempio, il cambio del fornitore della luce o del gas. Nel giro di un mese alla persona raggirata viene comunicato che è passata a un altro gestore e se ne accorge alla prima bolletta, quando ormai il contratto si è perfezionato. Nel caso dello studio medico l’intestatario del contratto di energia elettrica era la moglie: abbiamo presentato un reclamo all’Arera (Autorità di regolazione per Energia reti e Ambiente) e all’Antitrust contro la compagnia Facile.energy srl e quest’ultima ha risarcito la cliente con la restituzione di tutte le bollette pagate per un importo di circa 3.500 euro".

Antonella Marchionni