Christian e quei nervi che gli bloccano gli arti: "Riesco a vivere, ma trovare lavoro è difficile"

Christian Nespoli, 26 anni, affetto da polineuropatia cronica, racconta le sfide quotidiane e le limitate opportunità lavorative per le persone con disabilità, ma sprona a non arrendersi e a cercare supporto nell'affetto degli altri.

Christian e quei nervi che gli bloccano gli arti: "Riesco a vivere, ma trovare lavoro è difficile"

Christian e quei nervi che gli bloccano gli arti: "Riesco a vivere, ma trovare lavoro è difficile"

Si chiama Christian Nespoli,

ha 26 anni e da quando ne aveva 3 soffre di polineuropatia cronica autoimmune demielinizzante,

un ramo della sclerosi.

"Nella mia vita ho avuto alti e bassi, ma è tanto tempo che ci convivo – racconta Christian –. Faccio fatica ad usare le estremità dei miei arti, perché lo stimolo del mio cervello passa per il mio nervo, il quale però è infiammato e questo non fa arrivare il movimento. Sicuramente, negli ultimi anni, a Pesaro c’è stata una progressione nel miglioramento della vita di persone che sono diversamente abili,

lo si vede anche nelle piccole cose, come un asfalto ben curato o un marciapiede con la rampa. Per la quotidianità, la città sicuramente è accessibile. Ovvio, si può sempre migliorare: a livello di autonomia, molto spesso per i trasporti si ha bisogno di un accompagnatore o, perlomeno, bisogna sempre accertarsi molto prima che il servizio di cui si va ad usufruire sia accessibile".

"Diciamo che, vivendo la città, queste cose – continua Christian – bene o male, si riescono a superare, ma penso anche ad un turista, sempre portatore di disabilità, che viene da fuori, che non conosce bene la lingua e che non sa come fare. Ecco, se penso a lui mi viene da dire che si potrebbe fare un po’ di più". Christian, come dice lui, sta "crescendo", facendo tutte quelle cose che si addicono ad un ragazzo della sua età: ad esempio la ricerca del lavoro, il fare sport alla sua portata e vivendo la sua vita al massimo.

Il tutto, però, con un "ma", amaro: "Ho notato che le opportunità per chi è nella mia condizione sono poche – continua Christian –. Il lavoro è quello che è, da una parte mi dà, dall’altra mi toglie. Infatti, molto spesso si viene accettati con dei contratti particolari, ma che durano solo qualche settimana. Bisogna pensarci molto prima di iniziare determinate esperienze lavorative".

Il 26enne, però, non demorde e lascia anche un messaggio a chi pensa di non poter fare nulla per migliorare la sua condizione: "Bisogna rimboccarsi le maniche e vivere, perché è la cosa più importante di tutte. Non bisogna aver paura di parlare di quella che è la propria condizione, perché ognuno ha le proprie difficoltà. Dobbiamo circondarci di persone che accolgono le nostre richieste d’aiuto e tramite il loro affetto affrontare tutto, perché con un supporto amico e con una buona parola si possono anche scalare le montagne".

Alessio Zaffini