Coronavirus, Burioni e la Fase 2 "Test e mascherine, non sprechiamo tutto"

Il virologo, ospite ieri da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', ha ricordato che gli effetti delle chiusure si vedono dopo trenta giorni

Roberto Burioni

Roberto Burioni

Pesaro, 20 aprile 2019 - Se da un lato sembra essere sempre più vicina, dall’altro, la tanto discussa Fase 2, pare non arrivare mai. Il virologo Roberto Burioni, ospite ieri a ‘Che tempo che fa’, il programma in onda in prima serata su Rai 2, condotto da Fabio Fazio, lo ha ribadito ancora una volta: “Sicuramente le cose stanno migliorando, vediamo meno ricoveri e meno morti, ma soprattutto vediamo un dato oggettivo: le terapie intensive sono diminuite. Questa è una notizia molto buona e oggi il Niguarda di Milano ha chiuso i reparti”.Poi, però, precisa: “Gli effetti della chiusura si vedono dopo trenta giorni, quindi dobbiamo cominciare a pensare alla Fase 2, ma in maniera preparata: mascherine, test sierologici e tamponi per tutti, ma sopratutto isolamento. Il distanziamento sociale adotto sinora ha funzionato molto bene, ma le persone si sono contagiate nelle loro case. Ora abbiamo due settimane e vediamo di non sprecarle”.

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Rispetto alle aziende italiane che sono pronte a ripartire, lo scienziato ammette: “L’elemento fondamentale, in questo caso, deve essere la risposta immediata. Se c’è un caso sospetto di Covid-19, l’azienda deve essere pronta a fare la diagnosi, isolando quel lavoratore e tutti quelli con cui è stato in contatto. Questo è molto importante e chi riparte deve metterlo in conto. Per la fase 2, non possiamo permetterci di farci prendere di nuovo di sorpresa. Questa volta non sarebbe perdonabile”. “E’ un momento, questo, in cui l’egoismo non paga - continua il medico -: ognuno, fa la propria parte per far sì che tutti stiano meglio. Ed imprenditori e dipendenti sono sulla stessa barca. E’ importante, però, che anche i più piccoli imprenditori siano messi nelle condizioni di gestire un’eventuale emergenza. E’ una regola che vale per tutti, altrimenti la fabbrica si ferma”.

Poi un cenno sui campionati di calcio. Quando Fazio chiede a Burioni se sarebbe eventualmente d’accordo nel farli ripartire, il virologo risponde: “Sono scelte politiche, anche io sono un grande tifoso, ma in questo momento il tifo passa in secondo piano rispetto a un problema sanitario come quello in corso”.