Coronavirus, Burioni: "Per la fase due servono mascherine, tamponi e app per cellulari"

Il noto virologo è intervenuto da Fabio Fazio nella serata di Pasqua, rispondendo anche alle domande del pubblico

Roberto Burioni da Fabio Fazio, a 'Che tempo che fa'

Roberto Burioni da Fabio Fazio, a 'Che tempo che fa'

Pesaro, 13 aprile 2020 - Coronavirus, il virologo Roberto Burioni, ospite ieri da Fabio Fazio, a ‘Che tempo che fa’, chiarisce sulla fase due: “Per questa seconda fase, serviranno tamponi, mascherine e app per tracciare i cellulari”, dichiara lo scienziato. Questi sono gli strumenti che permetteranno agli italiani di entrare in sicurezza nella seconda fase dell’emergenza legata al Covid-19. Il medico, originario di Fermignano, rimarca poi che “quello che stiamo imparando, da questo virus, è che la contagiosità è molto superiore a quella che si pensava e la maggior parte di essa, arriva proprio da persone che non hanno sintomi. Quindi tutti dobbiamo considerarci malati, poiché tutti potremmo essere infettivi”. Da qui, la precisazione: “Per questo, quando usciremo, tutti dovremo portare le mascherine. E su questo dobbiamo cominciare a prepararci. Inoltre, serve fare tamponi e tantissimi test, perché questa malattia può durare anche un mese”.

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E ancora, Burioni prova a spiegare ai telespettatori perché il Coronavirus sta avendo una diffusione più limitata al Sud rispetto al Nord, considerato che, in Lombardia, ad esempio, ha avuto effetti disastrosi. "Non sappiamo perché - entra nel dettaglio il virologo -, ma potrebbe avere un ruolo determinante il fatto che lì il clima è più mite". Poi aggiunge che, “se così fosse, si faciliterebbero le cose, poiché andando verso l’estate il virus potrebbe diminuire gradualmente i suoi effetti, fino a sparire. Ma non bisogna sottovalutare il fatto che, in autunno, potrebbe tornare”.

Nel consueto momento del ‘Burioni-risponde’, lo scienziato, dallo studio, ha risposto anche alle domande poste dal pubblico. Partendo da quella sulle zanzare: “Possono trasmettere il virus?”, gli è stato chiesto. E il medico ha specificato chiaramente che questo non potrebbe mai avvenire: “Se così fosse dovrebbe replicarsi nella zanzara e questo virus non si replica nelle zanzare". Infine, sulla contagiosità, alla domanda “Il virus dura effettivamente più di 14 giorni?”, il virologo ricorda che “i pazienti possono eliminare il virus in un periodo molto lungo: se dicessimo loro ‘aspetta 14 giorni e poi esci di casa’, corriamo il rischio che queste persone escano quando sono ancora contagiose”. Insomma, l’invito è alla massima prudenza.