Coronavirus Pesaro, altre quattro vittime. E al Santa Colomba decesso sospetto

L’anziano della casa di riposo ha contagiato il compagno di stanza. L’Asur ha attivato subito la profilassi

Ospizio Santa Colomba

Ospizio Santa Colomba

Pesaro, 13 marzo 2020 - Ha davvero i contorni di un bollettino di guerra l’ultimo aggiornamento della Regione Marche sui malati da Coronavirus che ieri ha contato 592 contagi su 1.907 test effettuati. Il virus sembra propagarsi con particolare aggressività nella provincia di Pesaro-Urbino dove sono presenti 403 persone infette, di cui gli ospedali di Pesaro e Urbino ne ospitano 26 in terapia intensiva e 109 in reparti semi-intensivi, mentre 218 risultano in isolamento domiciliare con febbre e tosse.

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I restanti 50 sono curati in altre strutture marchigiane. E poi ci sono i morti, ben cinque nella solo giornata di ieri, quattro dei quali riguardano pazienti del nostro territorio. Nella mattinata c’è stato un nuovo decesso al San Salvatore dove è spirato Olvidio Buresta, 78 anni, di Cartoceto. All’ospedale di Senigallia invece hanno cessato di vivere un uomo di 81 anni originario di Colli al Metauro, e un cinquantaseienne di Montelabbate, con ogni probabilità quel Giovanni Bravi, ospite di una struttura della Don Gaudiano, di cui avevamo annunciato la scomparsa ieri. Un altro pesarese di 71 anni è spirato al pronto soccorso del Santissima Misericordia di Urbino, mentre un uomo di 70 anni residente a Porto Sant’Elpidio è morto all’ospedale di Fermo. Salgono così a 27 le vittime marchigiane dall’epidemia, di cui cui il nostro territorio detiene il record assoluto con 23 morti. Che domani saliranno a 24 con il primo decesso di un ospite di una casa di riposo.

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Si chiamava Giuliano Tamburini, ottantenne, affetto da patologie pregresse e costretto sulla sedia a rotelle, ospite della struttura per anziani Casa Aura, nel complesso di Santa Colomba, da circa 4 anni. Era stato trasportato in ospedale per uno stato febbrile mercoledì sera, insieme ad un compagno di stanza che poi a sua volta è risultato positivo al test. La notizia si è diffusa nella struttura comunale nella quale dallo scorso 26 febbraio sono state introdotti orari ridotti per le visite di familiari e visitatori, poi completamente vietate dal 4 marzo secondo le indicazioni ministeriali. L’amministrazione comunale ha provveduto ad inviare ad Asur l’elenco di persone che sono state in contatto con i due anziani per mettere in atto le possibili precauzioni a livello sanitario.

Il livello di allerta è massimo, tanto che la Regione ha dovuto emanare un secondo Piano per affrontare l’emergenza dividendo il sistema ospedaliero in strutture destinate ai pazienti positivi (gli ospedali di Pesaro, San Benedetto del Tronto, Fermo, Camerino, Civitanova Marche, Jesi, Senigallia, un parte di Torrette) e per i pazienti gravi no-Covid (tra cui Urbino e Fano). La delibera ha inoltre stabilito che, mantenendo il laboratorio di riferimento regionale di Torrette, per la diagnosi molecolare del coronavirus gli altri territori potranno dotarsi autonomamente di analizzatori per i test. Simona Spagnoli