
Cosa comprano i fanesi? Parte il sondaggio di Demoskopika
Un sondaggio tra i cittadini che gravitano attorno alla città di Fano, per scattare una fotografia sul tessuto economico locale. Un’indagine demoscopica su un campione rappresentativo di 1500 di tutte le età per indagare le abitudini d’acquisto e mettere poi in campo correttivi che possano essere d’aiuto al commercio cittadino sempre più in difficoltà. Partirà lunedì l’indagine demoscopica condotta dall’agenzia ‘Demoskopika’ per conto dall’assessore alle attività produttive Etienn Lucarelli che ha investito 40mila euro in questo progetto, nato in collaborazione con tutte le associazioni di categoria.
Una telefonata che a 800 fanesi e altri 700 cittadini del comprensorio arriverà in orario d’ufficio (9-14 e 15.30-19) con la proposta di partecipare al sondaggio che si compone di 34 domande suddivise in 7 argomenti, con un tempo stimato di circa 10 minuti per essere completato. "Chiediamo la vostra collaborazione - ha spiegato il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, presentando l’iniziativa -. L’indagine durerà un mesetto e coinvolgerà non solo fanesi, ma anche i residenti dei comuni limitrofi, fino a Pesaro e l’entroterra. Il campione sarà rappresentativo e le domande finalizzate a rilevare (con metodo Istat) i comportamenti e i consumi alimentari e non, i luoghi preferiti e le modalità di pagamento".
E’ il primo step di un’indagine che terminerà a giugno perché una volta indagati i consumatori, si concentrerà poi sugli operatori. "Abbiamo la necessità di capire come stanno evolvendo le abitudini dei cittadini sugli acquisti - spiega l’assessore alle Attività Economiche, Etienn Lucarelli -, ma soprattutto vogliamo approfondire quelle che sono le leve che orientano le loro scelte. Andremo ad approfondire anche il rapporto tra i consumatori e le attività del centro storico, con un occhio anche all’acquisto nei centri commerciali e online. Questo per incrociare poi le desiderata tra la domanda e l’offerta".
Soddisfatte del progetto le associazioni di categoria cittadine, che da anni chiedevano un’indagine del genere. "Se non si conoscono quelli che sono i meccanismi di acquisto dei consumatori si fa fatica e si rende inefficace qualsiasi iniziativa", hanno sottolineato a tutela dei loro associati Barbara Marcolini (Confcommercio), Matteo Radicchi (Confesercenti) e Bruno Villella (Cna).
Tiziana Petrelli