REDAZIONE PESARO

Dal segno alla forma Le “tracce“ di Toccacieli

Prosegue fino al 2 luglio al Marv di Gradara la mostra sull’incisore e pittore

Dal segno alla forma Le “tracce“ di Toccacieli

GRADARA

di Cecilia Casadei

Si tinge dei colori dell’arte il cielo sopra Gradara: una collettiva abita gli spazi della storia e una personale di Luigi Toccacieli è al MARV, il museo da poco restituito alla sua originaria bellezza. “Dal segno alla forma“, a cura di Luca Baroni, un nutrito numero di opere tra incisioni e pittura a testimoniare il lungo percorso di un artista raffinato incisore, pittore, insegnante, scrittore. Urbino è la terra che gli ha dato i natali nel 1945.

Energia e inquietudine traspare dal suo lavoro tutto, il segno distintivo, che si nutre di bianco e nero dell’arte incisoria appresa nel laboratorio del maestro Walter Piacesi ancor prima degli studi all’ Istituto di Belle Arti, lascia il posto a tracce segniche, a brandelli di un geometrico arcobaleno dai colori sussurrati, forme dall’equilibrio instabile. Un big bang di cromie sussurrate si alternano a pennellate d’ azzurro che sanno di cielo, di rosa e scie che hanno il colore del sole e inaspettati lampi di rosso. Astrazioni di un mondo visionario che si nutre di riflessione, curiosità, libertà.

Metamorfosi di forme in divenire, atto creativo come principio delle cose. O disgregazione di forme laddove è lo stesso risultato della ricerca visiva a divenire Mondo. Creazione come nascita o rinascita che suggella l’essenza, l’identità dell’artista. Materiali assemblati con sapienza ad evocare la complessità del reale, tracciare il sentiero delle possibilità e della pluralità dell’esistente. Come una partitura musicale che sorprende, come note che fuggono dallo spartito e hanno il ritmo di onde che vanno e vengono dalla riva. Sfilano nelle varie sale le opere e ci accompagna la fascinazione di forme che si cercano, si abbracciano, si incontrano, tracce che l’artista gestisce sapientemente e nello stesso tempo sublima, ricerca di una nuova dimensione evolutiva e una permanente involuzione al bivio tra un possibile crollo e un rigenerazione. Impermanenza ed espressività, una caratteristica estetica, quest’ultima, sulla quale Paolo Bonaiuto e Manfredo Massironi ci hanno lasciato importanti ricerche, opere come rivelazione di un viaggio che è la storia di una vita, pittura materica con il trionfo di garze come velature del destino. Geometriche composizioni che mirano a raggiungere ordine ed equilibrio, culla primigenia di un percorso esistenziale. Istante di un’arte per sempre. "Per quanto tempo è per sempre? A volte solo un istante".

Forme trepidanti in una danza che restituisce armonia, i brandelli di stoffa, di carta che abitano la tela alla ricerca di un posto nel mondo. Inevitabile pensare insieme a Nietzsche: "ci vuole un grande caos per generare una stella danzante".In mostra, a sorpresa, “Segni e parole“, a scuola con Luigi Toccacieli, una sezione dedicata ad un progetto sull’arte contemporanea di una scuola primaria di Cattolica. Un lavoro che riverbera una profondità di pensiero non comune, conclusosi con testi poetici che i bambini hanno scritto osservando le opere del maestro. Quando è Syria a scrivere: "confuso ordine ....eteree luci in fuga da giovanile oscurità testimoni di desiderio". E vorremmo citare tutti i versi intrisi di bellezza generati da uno sguardo attento dei bambini, uno scandaglio dentro se stessi. A confermare il senso dell’arte, la forza di un artista come Luigi Toccacieli.