SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

“Danzando memorie sul mare“ per viver bene

Sabato si presenta il documentario nell’ambito dei festeggiamenti per la conclusione di Pesaro Capitale itailana della cultura 2024

Un momento del “Ballo della mela“. Il fisarmonicista è Thomas Bertuccioli

Un momento del “Ballo della mela“. Il fisarmonicista è Thomas Bertuccioli

“Danzando memorie sul mare“ è il titolo di un documentario che andrebbe visto da quanti amano la danza, la musica e siano curiosi di antropologia. L’occasione per vederlo sarà sabato 11 gennaio a Pesaro, nell’ambito dei festeggiamenti conclusivi di Pesaro, Capitale della cultura 2024. L’opera, nata dalla sinergia di tre professionisti – come Antonio Cioffi (fondatore dell’Hangarthfest); Stefano Mazzotta, coreografo e fondatore della compagnia nazionale di danza Zerogrammi; Thomas Bertuccioli, musicologo, musicista, esperto di tradizioni popolari – attinge dalla storia del nostro territorio.

E’ stato girato raccogliendo le testimonianze dirette di feste e costumi “studiati“ nell’arco del 2024 tra Belforte all’Isauro, Mondavio, Borgo Pace e Pesaro. Nel documentario struggenti sono i frammenti di vecchie usanze, come il ballo della mela, tutto giocato sulla distanza – una mela tra guancia e guancia – a tutela della virtù di lei e clemente del desiderio della coppia di ballare ben saldi. "Lo studio del repertorio tradizionale – spiega Cioffi, coordinatore del progetto ideato per il dossier di Pesaro 2024 – ha creato una “dispensa“ di suggestioni e contenuti che sono state poi sintetizzate, in chiave contemporanea, dall’arte coreografica di Mezzotta e dei suoi danzatori. Bussola della ricerca è stata la profonda conoscenza di Bertuccioli del repertorio locale. L’11 gennaio sarà l’occasione di dare una restituzione complessiva di quanto colto durante un ampio ventaglio di attività sperimentate, di volta in volta, nei territori tra Belforte all’Isauro, Mondavio, Borgo Pace e Pesaro".

Quali attività? "Il progetto – osserva Cioffi – si è sviluppato in una serie di attività consistenti in laboratori, residenze artistiche e feste che hanno coinvolto comunità, istituzioni scolastiche, enti pubblici, associazioni e artisti, nel periodo dal 14 maggio al 1 settembre 2024. In ognuna delle tappe, gli artisti, i danzatori e i musicisti, hanno interagito con le comunità residenti, composte da cittadine e cittadini, sia italiani che stranieri, in un ampio spettro intergenerazionale. Particolarmente efficaci sono stati i laboratori fatti con i bambini delle scuole realizzati nei borghi o con gli anziani. Questi si sono resi disponibili a ricordare danze oramai da tutti dimenticate e ignorate, perché non più praticate per mancanza di opportunità (feste contadine, momenti di incontri), l’invecchiamento della popolazione".

Il progetto risponde all’obiettivo di “conservare la memoria e alimentare l’immaginario rompendo i limiti dello spazio e del tempo. Dove si potrà vedere il documentario? In due luoghi diversi perché diversa sarà la modalità di visione. Dalle 14 alle 20, nella sede della Cte, la casa delle tecnologie emergenti – al terzo piano del palazzo tra Largo Mamiani e via Guidobaldo della Rovere, 13 – dietro piazza del Popolo, insomma la proiezione del documentario sarà immersiva: indossando un visore con uno spettro a 360 gradi lo spettatore si troverà in una dimensione riprodotta su sei lati, compresi il sopra la propria testa e il sotto i propri piedi. Dalle 14 alle 21, invece, lo stesso documentario sarà riprodotto in modo tradizionale, su uno schermo audiovisivo, all’interno della chiesa della Maddalena.