Ecocasa: "Abbiamo palazzi a metà C’è chi sta lucrando sull’angoscia"

Marta Bertuccioli, la giovane amministratrice: "Abbiamo cinque cantieri fermi e 6 milioni da cedere. Siamo stati costretti ad accendere mutui per pagare i nostri creditori. Stiamo passando molte notti insonni".

Ecocasa: "Abbiamo palazzi a metà  C’è chi sta lucrando sull’angoscia"

Ecocasa: "Abbiamo palazzi a metà C’è chi sta lucrando sull’angoscia"

E’ in prima fila di fronte allo tsunami Superbonus. Si chiama Marta Bertuccioli ed è la giovne amministratrice di Ecocasa, società edile di Pesaro di lunga tradizione con molti cantieri in città. Ecco cosa le sta succedendo: "Viviamo nell’angoscia vera dal giugno 2022. E quante notti insonni. Abbiamo cinque cantieri sospesi o rallentati per 6 milioni di crediti acquistati che le banche non hanno più voluto malgrado le promesse. Così siamo nella situazione di esser tornati a chiedere mutui per quattro milioni circa in modo da pagare i nostri lavoratori, i materiali impiegati e gli artigiani. Abbiamo 80 persone che lavorano con noi, 80 famiglie che hanno bisogno di uno stipendio a fine mese e che ora il decreto del Governo mette ancor più a rischio". Continua Marta Bertuccioli: "Nello stesso momento abbiamo eseguito lavori con cessione del credito per 4 milioni, che abbiamo girato alle banche perché la somma era stata prenotata dall’inizio del 2022. Non posso raccontare – continua Marta – che cosa stiamo passando ora noi e tutti i nostri dipendenti e artigiani. Abbiamo chiesto al mondo bancario e a finanziarie di acquistare i crediti asseverati e controllati al millesimo, e ci siamo sentiti proporre acquisti al 75% per un controvalore di 110%. Come si possono chiamare questi signori? Facevano leva sulla angoscia delle aziende, sui timori per il futuro, per la propria sopravvivenza. Non è giusto che lo Stato prima consenta di procedere col 110% per poi cambiarlo venti volte fino all’ultima mazzata di stanotte che blocca tutto".

Marta aggiunge: "Noi ci troviamo con alcuni palazzi che siamo stati costretti a lasciare o meglio a sospendere i lavori. Così per metà abbiamo montato i cappotti mentre nell’altra metà non abbiamo fatto nulla perché era inconcepibile indebitarci ancora dopo che la banca ci aveva negato l’acquisizione dei crediti. Tutti i proprietari di quelle abitazioni sono stati informati passo a passo di quanto succedeva perché era giusto che ognuno sapesse tutto".

Svela Marta: "Ci siamo trovati alla porta anche intermediari che ci chiedevano prima una provvigione sostanziosa e solo poi ci avrebbero portato degli interessati ad acquistarci crediti ad un tasso che decidevano loro. In pratica, l’assenza dello Stato e la chiusura delle banche ha scatenato un mondo sotterraneo di profittatori che, immaginiamo, possa aver fatto molti danni alle imprese oneste con l’acqua alla gola".

Infine l’amministratrice di Ecocasa dice: "Spero che questo ultimo decreto che alimenta ulteriormente l’angoscia venga recepito anche per il suo unico lato positivo: banche e acquirenti dei crediti sono sollevati dalla responsabilità solidale. Questo potrebbe portare ad una riapertura delle acquisizioni da parte delle banche. Me lo auguro con tutto il cuore"

ro.da.