
Fano sogna l’Academy con Gianni Rivera
Il sogno calcistico cittadino? Eccolo: creare una grande Academy nazionale con a capo il golden boy, al secolo Gianni Rivera, forse il più famoso giocatore di calcio italiano. La notizia è rimbalzata in città attraverso indiscrezioni che arrivano dal mondo del calcio e anche dal giro dei procuratori. Ma cosa c’entra Gianni Rivera con Fano? Una storia di lunghe amicizie che nascono dalla passione per il calcio e non solo. E si fanno anche nomi e cognomi perché ad aver incontrato il golden boy, sono stati l’imprenditore della nautica Teodosio Auspici accompagnato dall’ex sindaco Francesco "Checco" Baldarelli. "Sì, è vero che ho accompagnato Auspici a Roma – dice –: il tutto nasce dal fatto che tra me a Rivera, oltre ad esserci una conoscenza personale, ci sono anche amicizie comuni. Ma di queste cose dovete parlare con Auspici".
"Siamo arrivati a Roma con un progetto in mano – dice Auspici – per vedere se era possibile creare una Academy per giovani calciatori che avrebbe portato molti benefici non solo al mondo dello sport locale, ma un po’ a tutto l’indotto".
Cosa intende?
"Come punti di coinvolgimento avevamo pensato all’ex Vittorio Colonna, quindi al seminario di via Roma ed anche al polo del don Orione. Stavamo pensando anche a un hotel perché il settore dell’accoglienza è una delle nostre grandi carenze. Un progetto che abbiamo studiato nei dettagli anche perché creare una Academy con a capo un personaggio come Gianni Rivera avrebbe richiamato in città non solo tanti ragazzini appassionati, ma anche le relative famiglie al seguito. Un indotto importante".
E l’Alma tagliata fuori?
"No, perché ci sono stati contatti anche con la proprietà. Tanto che a un certo punto, con una stretta di mano, avevamo pattuito che il presidente non avrebbe ceduto la squadra per un certo lasso di tempo".
Sì, ma i soldi per mettere in piedi il progetto?
"Inizialmente le cifre non erano astronomiche ma poi pensando a un maggiore coinvolgimento di Gianni Rivera, le asticelle si sono alzate. E nel secondo incontro che abbiamo avuto diciamo che ci siamo presi una pausa di riflessione anche perché la richiesta era salita a 500mila euro dato che oltre la sua presenza era previsto anche uno staff".
Quindi è finito tutto nel cassetto, come un sogno di tarda estate, oppure ancora c’è qualche filo di speranza?
"Agli incontri che abbiamo avuto, presenti professionisti, ha partecipato anche la moglie di Gianni Rivera, Laura Marconi, che è un architetto e parlando un po’ del più e del meno con lui è uscito fuori che io sono un imprenditore della nautica".
Allora...
"Mi ha fatto capire che le sarebbe piaciuto disegnare gli interni degli yacht e si è anche pensato alla creazione di un brand Rivera Yacht, imbarcazione color oro. Per il momento è tutto fermo ma non è detto che qualche porta con Rivera non si possa riaprire".
m.g.