
Il sindaco di Monte Grimano Terme rilancia l’idea suggerita da mesi dall’imprenditore Ferruccio Giovanetti "Serve una sinergia con Monte Cerignone e Mercatino Conca. Avviamo una discussione seria".
Elia Rossi, sindaco di Monte Grimano Terme, rilancia l’idea di una fusione tra i Comuni marchigiani dell’Alta Valconca come possibilità di sviluppo per l’area, a patto che sia "studiata, ragionata e compresa" e che, soprattutto "ne sia convinta la popolazione, che va coinvolta". Del tema aveva parlato lo scorso aprile anche l’imprenditore Ferruccio Giovanetti titolare del Gruppo Atena, citando il caso di Monte Cerignone, Monte Grimano e Mercatino Conca, e ora Rossi afferma: "I Comuni con affinità territoriale e possibilità di sviluppo interconnesse dovrebbero percorrerla. Monte Cerignone ha un grande patrimonio artistico, paesaggi e tradizioni, Monte Grimano Terme ha un’alta possibilità di sviluppo turistico, Mercatino Conca potrebbe essere il motore economico-produttivo e l’anello di collegamento con Romagna e San Marino. Sono tre Comuni che si completano e, con le risorse messe a disposizione dallo Stato per le fusioni – 15 milioni spalmati su 10 anni –, si avrebbe un impatto economico importante. Con investimenti mirati, si potrebbe poi sfruttare l’effetto moltiplicatore dei bandi regionali per arrivare a circa 30 milioni".
Quella di Rossi non è ancora una proposta concreta, ma il sindaco vorrebbe cominciare un ragionamento innanzitutto con la propria maggioranza: "Qualora decidessimo di farlo, partirebbe una richiesta formale di collaborazione dal nostro Consiglio comunale a quelli di Monte Grimano Terme e Mercatino Conca, per provare a ipotizzare l’impatto che una fusione avrebbe sulla Valconca, in positivo e in negativo. Dovrebbe essere un percorso allargato e condiviso, che va studiato e compreso, perché, se sbagli, rischi di uccidere un’area. Soprattutto, va coinvolta la popolazione e si deve tener conto delle esigenze dei cittadini in termini di servizi". L’idea di Rossi sarebbe di sviluppare un’eccellenza specifica in ciascuna delle tre aree che rientrerebbero in un ipotetico nuovo comune: "Magari una incentrata sulla cultura a Monte Cerignone, sullo sport a Monte Grimano Terme e su un polo scolastico a Mercatino Conca, invece di avere ciascuno un po’ di tutto. Nel nostro caso sarebbe ancora più conveniente: rimanendo sotto ai 3.000 abitanti avremmo ancora adempimenti agevolati, ma diventeremmo un blocco di riferimento per le Marche nella valle del Conca. Si potrebbe anche sviluppare una Casa della salute comune, un servizio di trasporto per la vallata e un’offerta turistica completa. Sono conscio che l’ossatura primaria dell’Italia siano i Comuni, per questo la fusione non può essere per tutti un sì obbligato o una condizione ottimale: ogni situazione è a sé e ogni peculiarità territoriale andrà salvaguardata. Magari potremmo anche tenere assemblee di confronto in quelle realtà vicine che l’hanno già fatta, soprattutto nelle aree che non sono più capoluogo, per comprendere se abbiano subìto un impatto o se ne abbiano tratto vantaggio. Insomma, dovremmo fare un vero studio di fattibilità, per capire se il rapporto costi/benefici sia favorevole".
Nicola Petricca