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Half-shave emozionato: "E’ stupendo". Un bagno di fans

Gianmarco Tamberi riceve laurea ad honorem a Urbino per il suo percorso sportivo e personale, emozionando studenti e autorità con la sua lectio magistralis.

Stavolta il selfie è d’obbligo

Stavolta il selfie è d’obbligo

L’entrata in Università di Gianmarco Tamberi è stata rapida, come la rincorsa che si prende per effettuare un salto, pochi passi e su, per provare a superare l’asticella, tutto concentrato in pochi secondi e in quel conciso "È stupendo, ora andiamo, c’è gente che ci aspetta" detto ai giornalisti che lo attendevano all’ingresso del Polo scientifico didattico Volponi. Lo è stata anche la sua lectio magistralis, essenziale e dritta al punto, carica di contenuti che venivano non solo dal campione, ma anche dal ragazzo di 32 anni che ne ha vissute tante, dalla scelta di abbandonare l’amato basket a 17 anni in favore del salto in alto, seguendo la ragione, ai gravi infortuni, fino, soprattutto, al rapporto tumultuoso col padre-allenatore. Tra il suo arrivo in via Saffi 15 e la conclusione della cerimonia sono passati circa 40 minuti, tra la fine della sua lectio e il momento in cui ha lasciato Urbino è trascorsa un’altra. Tanto è il tempo che il campione olimpico ha dedicato ai presenti, più di quanto ne abbia trascorso lui al centro dell’attenzione, sul palco. Finita la cerimonia, consapevole che molti gli avrebbero chiesto selfie o autografi, dopo aver fatto le foto con i rappresentanti delle varie istituzioni, Tamberi ha detto subito "Vengo giù", scendendo tra la folla e dicendo che avrebbe soddisfatto le richieste di tutti. È anche per questo e non solo per i traguardi sportivi raggiunti che l’Università ha deciso di conferirgli la laurea ad honorem: "Cerchiamo pure di riconoscere i valori della nostra regione, che in qualche modo non sono presi nella giusta considerazione – ha detto il rettore, Giorgio Calcagnini, riferendosi anche ad altri laureati marchigiani del passato, come Valentino Rossi –. Sono brave persone, hanno dato tanto allo sport italiano e non solo. Non sapevo di cosa avrebbe parlato Tamberi, ci aveva detto a grandi linee che avrebbe raccontato la propria storia, però nei modi in cui l’ha fatto, in maniera sentita, personale e viva, mi ha fatto piacere, perché è arrivato più direttamente agli studenti".

n. p.