
Tony Di Filippo, con sua moglie Gina e figli Michael e Scheila
Sono passati quarant’anni da quando Tony Di Filippo smise la tuta da metalmeccanico e si infilò in cucina seguendo la sua vera passione, passando dai bulloni alle pentole. Allora in strada tra i due porti c’era una capanna che Tony e sua moglie Gina (figlia d’arte della mitica Maria della trattoria di via Mazzini), trasformarono nella "La Baita". Qui si tennero le prime riunioni "carbonare" della nascitura condotta pesarese dell’Arcigola, futura Slow Food, animate proprio da Tony Di Filippo, Guido Praloran e Otello Renzi per promuovere il mangiare e bere consapevole. Da allora la Baita di mare prese il largo, diventando un punto di riferimento della cucina di pesce, quella basata sulla scelta del pescato locale di piccola (e grande) taglia e soprattutto di qualità. Una cucina verace, portolotta, scandita da piatti che sono sopravvissuti (per fortuna) al progresso gastronomico fatto di pastrocchi e pastrocchietti, salse ed effetti ottici strabilianti: le sogliole alla poretta saltate nella pentolaccia, i sardoncini scottadito, il fritto di paranza, le canocchie in bianco e alla griglia, la carbonara di pesce, solo per fare qualche esempio. Tutti piatti che hanno attraversato questi decenni in cui la Baita è diventata un rifugio per chi ama i sapori veri e buoni. Bisogna riconoscere a Tony, a sua moglie Gina, e ai figli Michael e Scheila molti meriti: avere ristrutturato una vecchia capannaccia facendone un locale marinaro, una sorta di bastimento del buongusto (anche estetico) e sotto questo aspetto non sarebbe male un riconoscimento da parte dell’autorità portuale e del Comune per avere riqualificato e dato valore ad un’area altrimenti dismessa; avere tramandato la tradizione marinara pesarese autentica, con un menù verace costruito sul pescato del giorno e con prezzi accessibili; avere promosso la cultura del vino e anche dell’olio extravergine di produzione locale e di qualità il quale, non dimentichiamolo, è l’ascensore dei cibi: se è buono li porta alla memoria imperitura, se è cattivo li castiga nelle viscere infernali; avere fatto impresa di famiglia, che è un valore aggiunto. Lunga vita alla Baita.
d. e.