NICOLA PETRICCA
Cronaca

"Il centrosinistra ha “ostacolato“ la viabilità"

Maurizio Gambini: "I candidati sindaco di Pesaro, Vallefoglia e Urbino non si ricordano la vera storia della strada Urbino-Pesaro"

"Il centrosinistra ha “ostacolato“ la viabilità"

"Il centrosinistra ha “ostacolato“ la viabilità"

Nei giorni scorsi, l’incontro tra rappresentanti del centrosinistra per ipotizzare un rilancio della viabilità tra Urbino e Pesaro ha ravvivato la classica polemica elettorale. "Mi fa sorridere l’accordo tra i candidati sindaci del centrosinistra di Urbino, Pesaro e Vallefoglia per “collegare con infrastrutture moderne e veloci l’obsoleto asse viario Urbino-Pesaro“, come affermano", dice Maurizio Gambini, candidato della coalizione “Città concreta“.

La vicenda affonda le “radici“ praticamente nel dopoguerra, quando il vecchissimo tracciato tra Urbino e Pesaro si adattò a quelli più antichi e poi solo negli anni Settanta si procedette nel fare la “montelabbatese“ fino a Morciola (da Pesaro). E il lato Urbino? Questa, in effetti, è stata la classica polemica tra Pci e Dc nei decenni scorsi in ogni tornata elettorale. "Si rallegrano che la Strada Urbinate non sia più di competenza della Provincia – afferma Gambini –, ma di Anas. Forse non ricordano che fu lo stesso Palmiro Ucchielli, quando era presidente della Provincia, a portare molte strade sotto alla competenza dell’Ente, mentre è grazie all’azione mia e del presidente Daniele Tagliolini che molti snodi strategici, come l’Urbinate, sono tornati ad Anas. Alcuni articoli del 1981 riferiscono che il Partito comunista avesse detto no alla superstrada Urbino-Montecchio, definendola uno spreco di soldi pubblici. Vale la pena ricordare che dal 1980 Oriano Giovannelli sedeva in Consiglio comunale proprio in rappresentanza del Pci. Fatti più recenti, poi, dimostrano la contrarietà dell’Amministrazione comunale di Pesaro al casello di Villa Fastiggi, come era stato previsto da Società Autostrade con opere di compensazione e superstrada a 4 corsie fino all’incrocio ex Berloni: una soluzione, la migliore secondo Anas, che avrebbe portato alla costruzione di un tratto importante di collegamento verso Urbino, che sarebbe potuto proseguire fino a Morciola, completando metà dell’infrastruttura necessaria. Pesaro si è opposta, sostenendo l’opzione del casellino di Muraglia, una posizione che, di fatto, ha compromesso una parte essenziale dell’adeguamento della viabilità tra le due città". L’attenzione si sposta però su quel che vorrebbe fare Andrea Biancani, candidato sindaco del centrosinistra a Pesaro, il quale in passato propose – tra l’altro – più volte di fare una ciclovia sui binari della ferrovia Fano-Urbino.

"Adesso Andrea Biancani racconta di volere la Urbino-Pesaro? Dobbiamo quindi credere che rinneghi la posizione tenuta fino a ora dal suo stesso partito, per opportunismo elettorale. Ricordo anche che nel 2020, insieme al sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, e al presidente della Provincia, Giuseppe Paolini, abbiamo firmato un accordo per la candidatura a Città europea della cultura 2033, di cui una parte essenziale era l’impegno congiunto, entro 24 mesi, a presentare il progetto di un nuovo collegamento viario o di ammodernamento di quello esistente tra Urbino e Pesaro, fondamentale per tutto il territorio provinciale. Da parte dell’Amministrazione di Pesaro mai nulla è stato mosso in questa direzione, neanche quando il sindaco Ricci era allineato con il governo nazionale e aveva canali preferenziali, che in tante occasioni ha utilizzato".

Insomma, a detta di Gambini si ripete uno scenario già visto: "Il Pd e il centrosinistra riesumano la Urbino-Pesaro in periodo elettorale, come fanno ormai da 70 anni. Credo che questa sia un’offesa all’intelligenza e alla capacità di giudizio dei cittadini che, a differenza loro, non hanno una memoria a breve termine".