Il coro sforzesco riscoperto da Ferretti

Lo studioso ha curato il libro che è anche un omaggio e ricordo dell’imprenditore. Enzo Mancini.

Il coro sforzesco riscoperto da Ferretti

Il coro sforzesco riscoperto da Ferretti

Un libro su un capolavoro nascosto: il coro ligneo della chiesa di sant’Agostino lungo corso XI Settembre. "Un pezzo straordinario della storia della città", lo definisce l’ex soprintentente Maria Rosaria Valazzi, "poco conosciuto, anzi del tutto". Questo anche perché è dietro l’altare e quindi lo vanno a vedere solo gli esperti e gli amanti della grande ebanisteria della fine del 1400. Ed a scrivere e documentare questo coro che ha avuto come committenti gli Sforza, allora signori di Pesaro, è stato chiamato un grande luminare come Massimo Ferretti che è stato anche preside della facoltà di storia dell’arte alla Normale di Pisa passando prima per l’Alba Mater di Bologna.

Un libro che toglie il velo su un capolavoro, ma è soprattutto un libro, quello che verrà presentato sabato alle 11 alla galleria di Franca Mancini che rappresenta un omaggio-ricordo alla figura dell’imprenditore, macenate ed amante dell’arte qual era Enzo Mancini che proprio nella chiesa di sant’Agostino diede il suo addio alla città: a salutarlo dal pulpito anche Umberto Eco.

"Siamo davanti ad un pezzo straordinario e che ha visto all’opera diverse botteghe ma non di Pesaro – dice ancora Rosaria Valazzi – e che ha la particolarità di avere, tra le altre cose, una sequenza di tavolette intarsiate con legni di diversi colori con rappresentazione di città e delle campagne. Fra queste anche il palazzo ducale di piazza del Popolo, quindi una veduta della città con la cinta murarie ed anche una immagine del castello di Gradara. Al centro due figure, un uomo e una donna con chiari simboli che riportano alla famiglia Sforza. Un lavoro che va dato al 1490 e il professor Ferretti dà di questo coro ligneo anche una visione molto lucida e per alcuni aspetti nuova. Ma di questi aspetti ne parlerà sabato lo stesso autore", conclude Maria Rosaria Valazzi che è anche una studiosa ed uno dei massimi esperti del periodo sforzesco della città.

L’idea di questo libro nasce dopo la morte di Enzo Mancini, ma poi le cose sono andate a rilento anche per il Covid. Ora che si è chiuso il ciclo ed il volume, ricco di foto, viene presentato ai pesaresi e non solo. "Devo dire, anche per il grande prestigio che gode l’autore – dice Anna Maria Ambrosini, storica dell’arte e docente a Urbino – che si è davanti ad una pubblicazione che sta diventando molto ambita tra università e studiosi". Anna Maria Ambrosini che sarà al tavolo con Massimo Ferretti e Maria Rosaria Valazzi, ha avuto un ruolo di questo percorso "perché quando la famiglia abbe l’ìdea di dedicare una pubblicazione ad Enzo Mancini, io ho svolto un po’ un ruolo ponte perché Ferretti è stato un mio docente". Dall’Ambrosini un invito ai pesaresi proprio perché si è davanti ad un capolavoro sconosciuto: "Prima della presentazione di libro, ci siamo accordati con la Diocesi per una visita guidata nella chiesa dalle 10".

m. g.