
Il puzzle dei locali al mare ’Aqaba Beach’ comprato da una nuova società
Dopo un anno quasi di trattative andate avanti a singhiozzo si è arrivati a fine corsa per il locale "Aquaba beach", il grande bar ristorante con un ampio scoperto che è in fondo alla pista ciclabile prima di immettersi nell’area dei camping andando verso Fano. Si parla di cifre molto importanti per questo passaggio di proprietà. Un commercialista che ha seguito tutta la vicenda fa un paragone con alcuni degli hotel venduti all’asta in viale Trieste, quindi si parla di cifre sopra i 500mila euro. E la ragione è semplice: benché il tutto sia confinante con l’arenile e quindi la spiaggia, si è davanti ad una proprietà privata, e questo vale sia per gli spazi esterni che per il casottino utilizzato come bar e con dentro le cucine e un ripostiglio. Quindi in questo caso la Bolkestein non ha alcun effetto e l’area non può terminare all’asta.
Si è arrivati a fine corsa per il passaggio di mano di questo locale perché manca solamente la firma dal notaio "ma ormai è tutto fatto", dice uno dei soci della società acquirente: che si chiama "Vista Mare", ma altro non è che una società ad hoc creata dai soci che hanno in gestione i bagni "Miramare" che uno si trova di fronte alla fine della scalinata del secondo sovrappasso ferroviario, andando verso Fossosejore. Quindi non tanto distanti da "Aquaba".
Una vicenda strana e complessa quella di "Aquaba" perché questo locale frequentatissimo da ciclisti, camminatori e turisti durante il periodo estivo – si organizzavano anche serate – era stato crerato dal siriano Al, ma alla fine dell’estate del 2021 erano entrati altri soci: uno di questi, attraverso la società MB holding, è Mario Bosco presidente della Vis Pesaro che domenica scorsa ha inaugurato la sua fondazione culturale alla presenza del ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano. Con Bosco erano in società Ascolillo e Cazzillo.
Comunque: quote divise 50 e 50, quindi problemi con gli incassi che non coprivano le spese per cui si è andati avanti con un lungo braccio di ferro tanto che la società che controllava "Aquaba" ha messo il locale in liquidazione volontaria, affidando l’incarico al commercialista Angelo Galdenzi. Ed ora si è arrivati alla fine "e speriamo di riaprire subito dopo Pasqua – dice Alberto Tatò – anche se ci sono problemi a reperire il personale perchè non si trovano nè cuochi e nè camerieri".
E il siriano Al che ha lanciato questo locale che farà? Secondo alcune persone che gli sono vicine potrebbe anche lui tornare in pista affittando un locale fra l’altro poco distante da "Aquaba" e riprendendo quindi a fare il ristoratore. I lavori di sistemazione di "Aquaba" che comunque cambierà nome sono in corso e la gestione sarà affidata a Massimo Spinozzi dei bagni Miramare.