Incenso nelle narici e tulipani addosso: i must di primavera

Oh ma sembra a me o quest’anno il must è andare in un campo di tulipani? Nella primavera 2023 parrebbe una delle cose più in voga che Orticola scansate proprio. Arrivare su un terreno con lo zappino a scavare patate di tulipani è très chic. Nonostante sembrino ovunque, io a Pasquetta mi sono ritrovato sì in un campo, pure vista mare ma… al posto di questi vittoriani bulbi ho trovato le fave. Manco mature, ma solo in fiore. Vabbè.

Ma i tulipani, o meglio, i meravigliosi colori di questi fiori, mi fanno ricordare la campagna lanciata sei anni fa proprio su queste pagine. Quella del niente nero in aprile. Anche se una varietà di tulipani carbone esiste. Questa settimana sto leggendo un libro che mi sta piacendo davvero tanto, un mix tra una biografia e un ricettario ma non mancano alcuni, piccoli piccoli, aspetti moda. Sto parlando di "Ci vuole gusto. La mia vita attraverso il cibo" (Baldini & Castoldi) di Stanley Tucci che, tra l’altro, è un attore che mi piace tanto. Celebre nel ruolo di Nigel, braccio destro di Miranda Priestly, ne Il Diavolo Veste Prada.

Ma veniamo al profumo perché sto notando che da poco meno di tre settimane un trend nuovo, almeno per me: l’incenso. Personalmente è un odore che mi è sempre piaciuto ma non avevo mai pensato di nebulizzarmelo addosso. In queste giornate ne ho provati alcuni, più o meno puri. Le trovo delle fragranze ideali anche da mezza stagione ma meglio per l’inverno visto che appartengono alla famiglia delle resine e dei balsamici. Sicuramente audaci e ricchi di personalità quindi forse non proprio adatti a tutti. Scordiamoci l’effetto liturgia perché tranne in alcuni casi di incenso puro (ne ho scovato uno giapponese, vibrante) ci sono sempre accordi interessanti. Tra questi l’elmi, la vaniglia, la lavanda o lo zafferano. Senza scordare la corrente degli oud e cachemire.

#FashionissimoCarlino