
Labate della Fermignanese
NA
1
FERMIGNANESE
2
NA: Cappuccini, Myrtollari, Zandri, Scoccimarro, Zagaglia, Lapi, Nacciarriti (15’ st Borocci), Paradisi, Tittarelli (30’ st Russo), Monteverde (15’ st Owona), Cordella. All. Mirco Omiccioli
FERMIGNANESE: Marcantognini, Santi, Labate, Mariotti, A.Fraternali, Patarchi, Cantucci (27’ st Patrignani), A.Giovannelli, Izzo (33’ st L. Fraternali), Lucciarini, Saidykhan (48’ st Surano). All: Simone Pazzaglia.
Arbitro: Cacchiarelli di San Benedetto del Tronto
Reti: 12’ pt Labate, 9’ st Izzo, 31’ st Borocci
Note – 200 spettatori. Calci d’angolo 7 a 2 per la Jesina. Ammoniti: Nacciarriti, Cordella, Izzo, Zagaglia, Cantucci. Pazzaglia (allenatore), Mariotti.
Dura lo spazio di un mattino il primo posto solitario della Jesina nel girone, con una gara attenta ed autoritaria una solida Fermignanese sbanca il Comunale e si riappropria del primato. Gara subito in salita per i leoncelli: al 12’ innocuo cross dalla sinistra, scellerato appoggio a ritroso di Zandri, Labate è lesto ad incunearsi, tocco vincente da due passi, niente da fare per Cappuccini. La Jesina colleziona una serie di angoli, il pressing leoncello non trova sbocchi nei pressi del muro difensivo ospite, evidente la supremazia a livello di possesso palla, all’atto pratico nessun tiro nello specchio della porta, sul fronte opposto il contropiede pesarese tiene sul chi va la là non sempre impeccabile difesa di casa.
Ospiti più decisi e intraprendenti al rientro in campo, il raddoppio al 9’: chilometrico traversone rasoterra a tagliare l’area di Saidykhan, palla destinata sul fondo dalla parte opposta spunta Izzo che in scivolata mette dentro a porta praticamente vuota. Persa per persa la Jesina rompe gli indugi, primo acuto l’autogol sfiorato da Patarchi (26’), spettacolare deviazione in angolo di Marcantognini. Al 25’ prove generali per il gol, debole e centrale la conclusione di Borocci, gara riaperta alla mezz’ora grazie ai neo entrati, Russo inventa l’assist e Borocci vola ad inzuccare il gol della speranza che tale, ahimè, rimarrà fino al fischio finale.
Gianni Angelucci