La Mostra del nuovo cinema piange la morte di Adriano Aprà

Il cinema italiano piange la scomparsa di Adriano Aprà, critico e regista di grande rilievo. Direttore della Mostra internazionale del nuovo cinema per nove anni, ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo della settima arte. La sua figura è stata ricordata con affetto e stima da colleghi e ammiratori.

La Mostra del nuovo cinema piange la morte di Adriano Aprà

La Mostra del nuovo cinema piange la morte di Adriano Aprà

E’ morto ieri a Roma all’età di 83 anni, Adriano Aprà (foto). Figura importante del cinema italiano ha lasciato, indelebile, la sua impronta anche alla Mostra internazionale del nuovo cinema, di cui è stato apprezzato ed indimenticato direttore, per nove anni. Qualcuno ieri ha scritto sui post "con Adriano Aprà se ne va un pezzo di storia del cinema". Ed in effetti con la scomparsa del critico, regista, sceneggiatore, saggista cala il sipario su un periodo importante e fecondo per il mondo della settima arte.

Vicino sin dai primi anni al festival di Pesaro ed ai suoi fondatori (Lino Miccichè e Bruno Torri), Aprà è stato figura di rilievo e insostituibile punto di riferimento per la Mostra internazionale del nuovo cinema. A ricordarlo in tanti. Per primo il PesaroFilmFestival. "Durante la sua direzione ha promosso un percorso di approfondimento di cinematografie meno conosciute senza dimenticare autori capaci di proporre un cinema al di là dei codici prestabiliti e lavorando molto sul cinema della non fiction senza distinzioni tra finzione e documentario". Un ricordo anche di Pedro Armocida. Il direttore della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema scrive: "Oggi perdiamo un grande intellettuale, un critico cinematografico militante, un grandissimo direttore di festival (Pesaro e Salsomaggiore), un organizzatore culturale visionario e anticipatore, un regista e un interprete originale, una persona curiosa e aperta al nuovo, un instancabile catalogatore di cinema, di immagini, di inquadrature. Un produttore di senso". A piangerne la scomparsa anche il direttore e il presidente della Mostra di Venezia Alberto Barbera: "Per un’intera generazione di spettatori, alla quale anch’io appartengo, è stato un maestro e un interlocutore privilegiato".

c. sal.