La rabbia delle mamme lavoratrici. "Come facciamo con i figli?"

"Sindaco forse sarebbe il caso di spendere due soldi per gli asili estivi: troppi bambini sono rimasti fuori, così si aggiungono difficoltà alle famiglie e non aiuti". Questa, tra le lamentele esplose ieri sui social è stata tra le più gentili. E’ di una delle tante mamme, lavoratrici a tempo pieno, imbufalite davanti all’esclusione del proprio pargolo al servizio di asilo estivo insieme a centinaia di altri bambini tra 0-6 anni. Tanto che ieri è partita la raccolta firme per chiedere l’apertura di un paio di strutture per ampliare l’offerta e ridurre la domanda inevasa. "La questione è semplice: servono più servizi accessibili a chi lavora" osserva Letizia Matteucci, altra mamma che lavora dalla mattina alla sera e non può accompagnare i due figli – uno di 8 e l’altro di 4 e mezzo – dai propri genitori o dai suoceri tutte le mattine prima di andare a lavoro: i primi abitano a Montecalvo in Foglia, i secondi a Montecchio. "Il più piccolo che avrei iscritto ad una materna estiva non è stato preso: in graduatoria è al nono posto o al 95esimo. Sono molto pessimista riguardo ad un ripescaggio. Ho fatto una ricerca – spiega Matteucci – e meno di 70 euro alla settimana per iscrivere un figlio ad un centro estivo privato non l’ho trovato. Nella migliore delle ipotesi significherebbe spendere, per iscrivere entrambi, circa 600 euro al mese. Ma è una sproporzione rispetto a quanto lavorando entrambi si porta a casa. Eppure non rientriamo nella fascia Isee che darebbe diritto al bonus comunale di agevolazione alla retta. Con 130 euro al mese, invece, il servizio offerto dal pubblico oltre ad essere economico è certamente di prim’ordine per attività educative ed espereinze. Se il sindaco deve investire, investa sui servizi educativi". Chiara ha due figli entrambi sotto i 4 anni: come gli altri genitori è “disperata“. "Non so come faremo – dice –. Vorrei capire i criteri delle graduatorie e delle agevolazioni: su 19 della sezione di mio figlio nessuno è rientrato. Che aiuti sono questi?".

s.v.r.