
Sopra, da sinistra, Fulgini, Pineschi, Londei e Giovanetti nel corso dell’incontro di ieri mattina nella sede di Urbino Capoluogo
Come contrastare le truffe? Lo ha spiegato ieri mattina Simone Pineschi, capo di gabinetto della Questura di Pesaro e Urbino e già dirigente del commissariato ducale. Pineschi è stato ospite, con alcun agenti della polizia di Urbino come Fulvio Fulgini e Daniele Ambrogiani, dall’associazione Urbino capoluogo, che ha già ha superato le 1.300 adesioni, come ha sottolineato il fondatore Londei assieme al presidente vicario Ferruccio Giovanetti. Tornando alle truffe, molte di queste nascono dopo un attento studio del territorio, delle abitudini delle persone specie più fragili e incrociando contatti, parentele a amicizie. Insomma nulla è lasciato al caso per portare al termine l’obiettivo. Tra le testimonianze anche un imprenditore a cui sono stati sottratti circa 180mila euro.
"Da quando sono in servizio presso la Questura di Pesaro e Urbino posso analizzare il problema a livello provinciale e i dati, così come gli episodi, offrono una visione più ampia – ha detto Pineschi –. Per il fenomeno delle truffe dobbiamo fare un distinguo, tra quelle telefoniche e quelle che agiscono a livello emozionale della vittima. Sicuramente l’età media del nostro paese che si attesta sui 65 anni e il fatto che molte persone vivano sole creano terreno fertile per i truffatori".
Il dato a livello provinciale. "I reati nel nostro territorio hanno registrato una diminuzione, le truffe invece sono aumentate. Sono gruppi ben organizzati, la maggior parte viene dalla Campania. Non si improvvisano ma che studiano il territorio trovando informazioni da internet e dai social. Informazioni importanti per l’aggancio iniziale, specie se si fa leva sul nome di un nipote o figlio. Le richieste possono arrivare anche a nove mila euro", ha proseguito Pineschi. Nel dubbio, se si pensa di essere vittime di truffe è sempre bene contattare le forze dell’ordine al numero unico per le emergenze 112.
fra. pier.