
Straordinaria lectio magistralis di Josep Borrell, vicepresidente della Commissine Europea. Ieri ha ricevuto il dottorato honoris causa
Una prima volta per l’Università di Urbino, un’ultima volta per Josep Borrell Fontelles. La prima, nello specifico, è quella del dottorato in Global studies: Economy, Society and Law, che non era mai stato assegnato honoris causa, mentre il vicepresidente della Commissione europea e Alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, che l’ha ricevuto ieri a Palazzo Battiferri, ha definito la propria lectio "un addio alle armi. Non in senso letterale, ovviamente, ma in quanto è l’ultima delle tante che ho tenuto, visto che a breve terminerò il mio incarico dopo cinque anni segnati da una quantità inenarrabile di sfide".
Classe 1947, spagnolo, ingegnere aeronautico, economista e docente oltre che politico di rilevo mondiale, Borrell ha parlato in italiano, prima di tutto rivolgendo un pensiero a Urbino, di cui aveva letto nei libri di storia quando aveva una decina d’anni, proprio mentre nasceva il Mercato europeo comune, antesignano dell’Unione. "Sono profondamente onorato di ricevere questo diploma, in una città così carica di storia e di significato politico, definita da Federico da Montefeltro come la città ideale del Rinascimento – ha detto –. È la prima volta che sono a Urbino e non è facile parlare qui, ma l’ho conosciuta quando avevo 10 anni. Ricordo la passione con cui leggevo da piccolo le imprese di un capitano di ventura come Federico, che amava l’arte. Sono stato affascinato dalla storia tormentata dell’Italia e 70 anni dopo sono finalmente qui. Lunedì ho visitato Palazzo ducale, magnifico ma quanto sangue fu versato per costruirlo. Per me è importante questa lezione".
Ad "accogliere nel novero delle eccellenze dell’Ateneo" Borrell è stato il rettore, Giorgio Calcagnini. Il conferimento è motivato dalla sua "singolare e prestigiosa carriera professionale e politica e il suo operato, teso a realizzare un’Europa globale, attraverso strategie che mirano a promuovere connessioni sostenibili in tutto il mondo, per affrontare i valori fondanti dell’Unione e affrontare le sfide globali più urgenti, in un periodo di instabilità e profondi cambiamenti".
Il coordinatore del dottorato (promosso dal Dipartimento di Economia, Società e Politica), Antonello Zanfei, ha detto che "avere qui una persona come Borrell, protagonista di questi processi d’internazionalizzazione e integrazione europea è un grande orgoglio. Ha dedicato gran parte della propria vita alla costruzione dell’Ue, dando un contributo fondamentale, a partire dall’integrazione della Spagna nell’allora Mercato comune, fino all’incarico che ricopre ora".
Parlando d’Europa, il vicepresidente della Commissione ha tracciato un parallelo fra esigenze contingenti e Alexander Hamilton, segretario al Tesoro degli Stati Uniti e inventore del debito pubblico federale, e Demostene, che avvertì gli ateniesi sul ruolo minaccioso di Sparta, e le posizioni da tenere nel quadro geopolitico odierno: "Alcuni dicono che se ci armiamo per evitare la guerra, finiremo per farla. Ma quello che è certo è che se non si è abbastanza forti, si possono scatenare le ambizioni di dominio di qualcuno più forte".
Al giudizio sul conflitto russo-ucraino si è aggiunto quello sul Medio Oriente: "Quello che sta succedendo a Gaza è una violazione del diritto internazionale", sostenendo che l’unica soluzione sia il doppio Stato.
Infine, ha indicato tre punti per il futuro dell’Europa: più risorse per le sfide che abbiamo di fronte; più unità, "superando il principio del voto unanime"; una "visione strategica per il futuro. In Europa abbiamo combinato libertà politica, progresso economico e coesione sociale meglio che in qualsiasi altro luogo, ma siamo ancora lontani dalla “città ideale“. Dobbiamo essere più uniti".
Nicola Petricca