L’omaggio a Volponi è servito. Varato un piano

L’anno prossimo ricorrerà il centenario dalla nascita e il trentennale dalla scomparsa. Inoltrata domanda al Ministero per un comitato nazionale

L’omaggio a Volponi è servito. Varato un piano

L’omaggio a Volponi è servito. Varato un piano

Il 2024 sembra lontano, ma l’organizzazione rende necessaria una programmazione con largo anticipo per celebrare al meglio Paolo Volponi, lo scrittore, poeta, dirigente e parlamentare di cui l’anno prossimo ricorrerà il centenario dalla nascita e il trentennale dalla scomparsa. A fare il punto della situazione sono stati il sindaco Gambini e il dirigente del settore cultura e turismo Gabriele Cavalera nel corso della commissione consiliare cultura, svoltasi nei giorni scorsi.

"Sono tante le iniziative in programma, e sicuramente tante altre se ne aggiungeranno – ha detto il sindaco – ma prima di tutto mi preme dire che abbiamo inoltrato domanda al ministero per ottenere la creazione di un comitato nazionale, alla cui presidenza abbiamo indicato il rettore Calcagnini e alla vicepresidenza il vicesindaco Vetri. Era doveroso, per la caratura del personaggio, e per dare alle celebrazioni una portata nazionale. La risposta dovrebbe arrivare in autunno e ci dirà sia se il comitato verrà approvato, sia se verranno anche dati dei finanziamenti".

La probabilità che arrivino dei fondi è purtroppo bassa, viste le linee su cui si muove normalmente il ministero, ma comune e Regione Marche hanno già messo in conto la cosa: "Le risorse le stanzieremo comunque noi e la Regione – ha chiuso Gambini –, per cui Volponi verrà in ogni caso omaggiato come merita". Quali le iniziative dunque? Innanzitutto una mostra che sarà ospitata nelle sale del Castellare, da aprile fino a estate inoltrata, allestita dall’Accademia di Belle Arti, che svelerà al pubblico, in molti casi per la prima volta, tante opere dal Cinquecento fino al Novecento provenienti dalla collezione di Paolo e tuttora custodite dagli eredi. Quadri di Barocci, Guerrieri, Cantarini, ma anche Mattiacci, Pomodoro, Cucchi, oltre a maioliche urbinati antiche e pesaresi del secolo scorso. Il tutto accomunato dal fil rouge dell’ambiente urbinate o al più marchigiano.

"Dovrebbe essere poi realizzato un volume – ha spiegato Cavalera – che per la prima volta esplorerà il Volponi critico d’arte, con tanti suoi scritti inediti, alcuni redatti a partire dalla sua passione per il collezionismo, ma spesso anche semplicemente dalla lettura delle opere d’arte che amava.

Stiamo pensando poi di creare in alcuni luoghi delle scritte con sue citazioni, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, e postazioni audio (o con filodiffusione o tramite qr code) con Volponi che parla di Urbino, del paesaggio, della storia. La figlia Caterina, e il comune si trova completamente d’accordo, vorrebbe che venisse lasciato qualcosa di tangibile da queste celebrazioni, qualcosa di fruibile da cittadini e visitatori.

Ci stiamo lavorando, magari sarà qualcosa legato al suo stare in mezzo alla gente, al frequentare la piazza e conoscere l’anima di Urbino".

A tutto ciò si aggiungeranno poi iniziative a cura di Galleria Nazionale, Università, Fondazione Bo e altre associazioni ed enti, che vanno da convegni a mostre documentarie, da giornate dedicate al Volponi dirigente a lavori teatrali, ad esempio in occasione di Urbino e le Città del Libro o Urbino Teatro Urbano. Non dovrebbe mancare infine una giornata in sua memoria in Senato, che lo vide tra i banchi dal 1983 al 1992.

Giovanni Volponi