
Massi conquista i Nastri d’Argento
Per la terza e quarta volta Simone Massi si aggiudica il Nastro d’Argento nella sezione Animazione. Nella giornata di ieri a Roma, nello storico ex Filmstudio – oggi Spazio Scena – l’artista pergolese ha ricevuto il premio organizzato dal Sindacato dei Giornalisti Cinematografici Italiani. La giurìa, caso unico nella storia del più antico premio cinematografico del nostro Paese, ha infatti assegnato ex aequo il prestigioso riconoscimento ai cortometraggi In quanto a noi e A guerra finita. Per Massi, considerato uno dei più grandi maestri dell’animazione al mondo, l’ennesimo riconoscimento di una carriera oramai trentennale.
Massi i corti sono usciti a settembre 2022. Presentati fuori concorso a Venezia, in pochi mesi hanno collezionato premi in tutto il mondo. La vittoria ai Nastri d’Argento è la ciliegina sulla torta?
"Sì, non me l’aspettavo e ancor di più mai avrei pensato che venissero premiati entrambi i corti. È stata un’emozione molto forte nonostante in passato avessi già vinto il Nastro (nel 2014 e nel 2015 oltre a una menzione d’onore nel 2010, ndr) e ricevuto numerose nomination. È un riconoscimento straordinario ai due lavori ma, credo, anche alla mia opera complessiva e questo mi rende orgoglioso e felice".
In meno di cinque minuti A guerra finita ci racconta gli orrori di un conflitto, anzi di più conflitti.
"Ho cercato di ricostruire la storia delle guerre del Novecento. Un percorso tragico che porta alla straordinaria utopia di Gino Strada di un mondo senza conflitti. Nel finale c’è un bambino che smette di fuggire dagli orrori della guerra per dare corpo alle parole del fondatore di Emergency. Il lavoro mi venne proposto da Simonetta Gola, la moglie di Strada, il giorno stesso in cui il marito ci lasciò. Gliene se sono immensamente grato".
In quanto a noi invece di cosa parla?
"Racconta la storia d’Italia degli ultimi settant’anni. A supporto del cortometraggio c’è la straordinaria partecipazione di Wim Wenders che legge la poesia di Eugenio Montale: Avevamo studiato per l’aldilà. Il film mi era stato commissionato dall’associazione Nie Wiem di Ancona e nasce da un’idea di Valerio Cuccaroni, che ringrazio".
Nel mondo dell’animazione oramai la computer grafica è ovunque. Il suo continua a essere un lavoro certosino. Quanto tempo ha impiegato per realizzare i due corti?
"Un anno di lavoro per ciascuno disegnando, a mano, circa 2.000 tavole. Quattromila in totale".
Continua a vivere e lavorare a Pergola. Mai pensato di andare via?
"No, è il posto dove sono nato, dove vivono la mia famiglia e i miei amici. Non è un caso che anche il lungometraggio a cui sto lavorando parlerà di Pergola. A conferma di quanto siano importanti, per me, le mie radici".
Federico Temperini