"Pensiamo che Pesaro debba essere riconoscente a questo grande studioso e ricordarlo degnamente", dice Alessandro Bettini, a nome del comitato scientifico, con riferimento all’incontro in programma domani pomeriggio – alle 17,30 – nella sala del Consiglio comunale di piazza del Popolo per ricordare il dottor Paride Berardi, scomparso nel 2006 a soli 71 anni: "Paride Berardi, medico, studioso, artista".
Ricorda figure e personaggi d’altri tempi il dottor Berardi per la poliedricità del suo sapere e del suo operare in campi che sembrerebbero troppo lontani ed eterogenei per essere messi insieme ad alti livelli. Ravennate di nascita, Berardi arriva a Pesaro dal S. Orsola di Bologna nel 1973 e fino al 2000 è aiuto e poi primario del Reparto Dermatologia dell’Ospedale San Salvatore. Ma la professione medica sarà solamente una parte del suo curriculum di vita e di conoscenze: ha pubblicato studi fondamentali sulla storia della antica maiolica pesarese, rivoluzionando la storia della maiolica italiana ed europea del Rinascimento; sul pittore Giovanni Antonio da Pesaro e su Michele da Firenze, sui regesti di tutti gli artisti presenti a Pesaro in epoca malatestiana e sforzesca.
E proprio per illustrare al meglio questo suo essere "medico, studioso e artista", saranno molte le voci che domani ne ricorderanno la versatilità: Umberto Gori, Alessandro Bettini, Antonio Genga, Claudio Giardini, Maria Rosaria Valazzi, Riccardo Paolo Uguccioni, anche in veste di moderatore quale presidente della Società pesarese di studi storici che organizza l’incontro col logo di Pesaro 2024. Verrà anche proiettato un video di Luigi Maria Bianchini dal titolo "Quando l’arte diventa magia".
Non disdegnava la convivialità, giocava anche a tennis e fu anche indagatore delle regole del gioco del bridge, evidentemente non perdite di tempo, ma rifiniture integrali della sua vasta genialità. "E’ stato Berardi – dice ancora Bettini – a strappare per primo il velo dell’oblio che nascondeva la grande storia della maiolica rinascimentale pesarese". L’ingresso è libero.
f.b.