Morto Marcello Berloni, pioniere del mobile Il figlio Roberto: "Lo hanno ucciso i dispiaceri"

Aveva 84 anni e per quasi 60 aveva lavorato per la sua azienda. Poi la crisi mondiale e la vendita nel 2014 a soci di Taiwan. Dal 2013, quando si arrivò alla presentazione del concordato, ha impegnato tutti i suoi averi per ripartire. Ma non c’è riuscito

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di Maurizio Gennari

C’è amarezza profonda nelle parole del figlio di Marcello Berloni, Roberto: "Non sono riusciti a capire e a stabilire la causa della sua patologia. Forse il frutto del dolore e delle amarezze patite in questi ultimi 12 anni". Perché ieri s’è spento all’ospedale San Salvatore Marcello Berloni. Aveva 84 anni l’uomo che assieme al fratello Antonio aveva fondato nel 1960 uno dei brand di maggiore successo nel campo delle cucine.

Marcello Berloni lascia oltre alla moglie, tre figli: Catia, Andrea e Roberto. Domani alle 16 in Cattedrale i funerali, questa sera alle 18, sempre in Duomo, il rosario.

Se ne va con Marcello Berloni una delle figure più complesse del panorama industriale della provincia e non solo. Un uomo, soprattutto, che credeva nell’impresa che aveva creato tanto che nel 2009, quando il gruppo Colombini di San Marino aveva già pronto il contratto di acquisizione della Berloni, Marcello non volle firmare "perché poi cosa faccio, cosa lascio ai miei figli", disse commentando quella scelta. Un atto doloroso perché quella decisione fu al centro della separazione da Antonio: la divisione di due fratelli che avevano marciato affiancati per quasi 50 anni creando un impero nel settore dell’arredo perché il gruppo Berloni, produceva anche attraverso l’Iterby (pareti attrezzate) ed aveva anche inglobato la Mobilsystem. Ma quella fabbrica era la sua vita e Marcello Berloni ci ha creduto fino all’ultimo perché pur di farla ripartire s’è giocato tutto il patrimonio personale. Una resistenza che si è fermata nel 2013 quando la Berloni venne presa da tre imprenditori di Taiwan con la famiglia di Marcello che rimase dentro l’azionariato con una piccola quota. Ma anche questa avventura è finita male perché due anni fa questo marchio storico venne messo in liquidazione volontaria: una storia non ancora terminata.

Ma quella di Marcello Berloni assieme a quella del fratello Antonio non è solamente una storia di imprenditoria e di grandi visioni di marketing, come la sponsorizzazione di basket, boxe, motociclismo. Dietro c’era anche lo sguardo verso la comunità e il prossimo. Attraverso la Fondazione, Marcello e Antonio si misero al fianco del professor Guido Lucarelli che guidava il reparto di ematologia a Muraglia, al fine di creare un villaggio per ospitare i parenti dei malati di leucemia che arrivavano da tutta Italia. Una iniziativa che aveva ottenuto il sostegno e l’appoggio di grandi personalità: da Luciano Pavarotti a Lucio Dalla, da Gianluca Vialli da Monica Vitti fino ad arrivare a Valentino Rossi. La svolta del gruppo nel 2008 con la crisi profonda, la caduta di alcuni mercati fondamentali per la Berloni e la contemporanea creazione del marchio Berloni Casa che fu al centro di massicci investimenti con il mercato in picchiata.