La vera storia di Mary Poppins servita in musical dagli studenti

A raccontarla saranno gli studenti delle scuole superiori di Pesaro Urbino, che giovedì, venerdi e sabato (4,5,6 giugno) porteranno sul palco del Teatro Rossini una grande rappresentazione

Lucia Annibali

Lucia Annibali

Pesaro, 2 giugno 2015 - La vera storia di Mary Poppins. A raccontarla saranno gli studenti delle scuole superiori di Pesaro Urbino, che giovedì, venerdi e sabato (4, 5, 6 e 7 giugno) porteranno sul palco del Teatro Rossini il nuovo musical “Cherry Tree Lane”, ispirato al controverso rapporto tra la scrittrice Pamela Travers, autrice del romanzo “Mary Poppins” e il produttore cinematografico, Walt Disney.

«Il musical che quest’anno presentiamo – ha raccontato ieri una delegazione della megaproduzione composta dagli studenti provenienti dal liceo scientifico e musicale Marconi con il contributo di altre 11 scuole di tutta la provincia – racconta la storia della scrittrice di uno dei più grandi capolavori della letteratura per bambini. Il soggetto vede Pamela Travers chiamata a Hollywood da Walt Disney che a tutti i costi vuole questa storia per uno dei suoi film. L’incontro tra i due sognatori porterà lentamente a galla il passato della scrittrice con la sua difficile infanzia, permettendoci di capire il vero motivo per cui Mary Poppins, giunge a Casa Banks».

In generale, cimentarsi con un mito dell’infanzia, prendendo in considerazione il conflitto tra la visione autoriale della Travers e lo stile Disney è stata una notevole sfida sotto molti punti di vista. Ne sanno qualcosa i musicisti che per la complessità delle partiture, ispirate al genio creativo dei fratelli Sherman, si sono ritrovati ad amalgamarsi in una big band da oltre 30 elementi.

Ne sanno qualcosa scenografi e macchinisti, ma anche gli attori, come racconta Emanuele Lepore, studente chiamato ad interpretare Walt Disney. Lui, sul padre di Mickey Mouse tutto si sarebbe aspettato tranne che di doverne impersonare il lato crudele di imprenditore spregiudicato. In generale poi la serietà del progetto mette in gioco le varie tecniche per dare ai ragazzi un notevole spaccato di competenze.

Per entrare nella parte: «abbiamo fatto delle prove con gli occhi bendati per tirar fuori il carattere dei personaggi – racconta Chiara Magrini, nei panni di Pamela Travers –. Non ringrazierò mai abbastanza per questa esperienza, importante anche sul piano personale».

Vero. «Dall’attività attoriale all’organizzazione di una produzione così complessa i ragazzi ci misurano con un’arte complessa – spiega Laura Morganti, tra le insegnanti in regia con Mattia Bastianelli e Marco De Carolis –. Ma nello stesso tempo maturano». Del resto i risultati sorprendenti e meravigliosi a cui da anni ormai siamo abituati ne sono conferma. I numeri dello spettacolo sono indicativi: 8 mesi di preparazione; 388 studenti coinvolti; scenografie coordinate dal liceo artistico Mengaroni; trucco e parrucco affidati all’Istituto tecnico Benelli; talenti provenienti dal liceo Mamiani e dalla Scuola del libro di Urbino; dai tecnici Bramante, Genga, Santa Marta Branca; Isia e Itis di Urbino; dal Donati di Fossombrone. Non ultimo prezioso il contributo della costumista Silvia Piccioli.