Sanità, la direttrice Nadia Storti va in pensione

Arrivata meno di un anno fa alla guida dell’Ast1, lascerà a maggio. Doveva gestire la rivoluzione in provincia: ora si fa il nome di Draisci

Nadia Storti, direttrice dell’Ast 1. Ancora per poco

Nadia Storti, direttrice dell’Ast 1. Ancora per poco

Pesaro, 11 aprile 2024 – È durata meno di un anno l’avventura di Nadia Storti all’Ast1, l’azienda sanitaria territoriale della provincia di Pesaro e Urbino che, in base alla riforma sanitaria del centrodestra, ha fuso in un unico soggetto l’Area Vasta e l’azienda ospedaliera Marche Nord.

La direttrice generale dell’Ast 1, nominata il 30 maggio dello scorso anno, e il cui mandato ha come scadenza naturale il 31 maggio 2027, ha infatti presentato domanda di prepensionamento all’Azienda sanitaria di Ancoona, con un’uscita di scena che dovrebbe concretizzarsi già maggio. Con il prepensionamento, decade automaticamente anche il suo ruolo in Ast1, perché il direttore generale, contrattualmente non può essere in quiescenza. Potrebbe rimanere al timone, ma sembra un’ipotesi molto remota, solo se la politica, ovvero la giunta regionale, facesse un atto apposito. Ma ci sono vincoli normativi da superare e forse manca anche la volontà.

Nata a Recanati il 18 novembre del 1959, Nadia Storti era giunta nel nord della regione in base a una partita politica che non aveva riservato colpi di scena. Data inizialmente come favorita per la guida dell’azienda ospedaliero universitaria delle Marche, era stata superata al fotofinish da Armando Gozzini (proveniente dall’Ars e dal Dipartimento Salute), mentre all’Ast di Ancona era stato designato Giovanni Stroppa.

Non è un segreto che la direzione dell’Ast 1 non fosse all’apice delle sue aspirazioni: una fusione ‘a freddo’ troppo complessa, quella tra ospedale e territorio, con un’inevitabile sovrapposizione di figure e una prevedibile, conseguente conflittualità con il personale ad ogni livello.

Per non parlare poi del nuovo ospedale di Muraglia da costruire, dei servizi psichiatrici da ricollocare, e non ultimo dell’ingresso del privato a Villa Fastiggi, per il quale non ci sarebbero i numeri, con la necessità di rimodulare l’offerta a livello regionale per rimanere entro i dettami del Dm70. Operazioni che non sono mai indolore e che necessitano di spalle ben più larghe di quelle di cui al momento la politica regionale dispone. Sullo sfondo, infine, la carenza di medici e infermieri.

Il saluto prematuro della direttrice segnerebbe un altro passaggio di testimone al governo della sanità provinciale, che in tre anni ha visto succedersi prima Maria Capalbo, poi, per pochi mesi, Gilberto Gentili e da ultimo la stessa Storti.

E c’è già chi prefigura un ritorno a Pesaro dell’ex direttore amministrativo di Marche Nord Antonio Draisci, oggi direttore del Dipartimento regionale di Salute che potrebbe prendere il posto proprio di Nadia Storti alla direzione generale.