'Ndrangheta, omicidio Bruzzese a Pesaro: 4 fermi tra Ancona e Reggio Calabria

Sono ritenuti al servizio della cosca Crea di Rizziconi. Gli investigatori hanno fatto luce sull'omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del 'pentito' Girolamo Bruzzese, avvenuto a Pesaro il giorno di Natale del 2018

Omicidio di Marcello Bruzzese a Pesaro il girono di Natale 2018

Omicidio di Marcello Bruzzese a Pesaro il girono di Natale 2018

Ancona, 4 ottobre 2021 - Sopralluoghi per studiare le abitudini della vittima, adottando documenti falsi e una serie di accorgimenti per evitare di essere identificati, sotto la lente anche i fratelli dell'obiettivo e, per ultimo, tentativi di contatto sul web tramite falsi account.

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Così, le Dda di Ancona e Reggio Calabria, le persone fermate stamani dai carabinieri del Ros ritenute responsabili dell'omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Bruzzese, ucciso il 25 dicembre 2018 a Pesaro dove viveva in località protetta.

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Due i provvedimenti di fermo emessi dalle Procure nei confronti di 4 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, porto e detenzione illegale di armi, reati questi ultimi aggravati dall'aver commesso i fatti al fine di agevolare la 'ndrangheta.

Le indagini sono state avviate dalla Dda di Ancona dopo l'omicidio di Bruzzese. Il fratello Girolamo un tempo era organico alla cosca Crea di Rizziconi dalla quale si era dissociato nel 2003 dopo aver attentato, nell'ottobre dello stesso anno, alla vita del boss Teodoro Crea. 

La collaborazione di Girolamo Fabio Bruzzese, iniziata nel 2003, è stata "devastante per la famiglia Crea, perché da qui sono iniziate le indagini, i conseguenti processi e le condanne: oggi sono molti degli appartenenti al clan sono detenuti in carcere e la cosca è in una fase di riorganizzazione". Lo ha detto il comandante del Ros, generale Pasquale Angelosanto, parlando dei motivi che hanno portato, il giorno di Natale del 2018, all'omicidio a Pesaro di Marcello Bruzzese, fratello del pentito di 'ndrangheta, per il quale oggi sono state fermate 4 persone.

"L'omicidio di un familiare di un collaboratore, sistemato in una località protetta - ha spiegato Angelosanto - riafferma la potenza dell'organizzazione, benché i vertici siano detenuti, e costituisce un deterrente per le eventuali e future collaborazioni che mettono in crisi l'assetto mafioso".

 

Omicidio di Marcello Bruzzese a Pesaro il girono di Natale 2018
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Le indagini dei carabinieri del Ros hanno consentito di identificare Michelangelo Tripodi che, assieme ad altri due indagati, Rocco Versace e Francesco Candiloro, fermati dalla Dda di Ancona, è ritenuto uno degli organizzatori ed esecutori materiali del delitto Bruzzese. I pm reggini, in sinergia e raccordo operativo con la Dda di Ancona, hanno completato il quadro ricostruttivo in quanto collocano Michelangelo Tripodi nel contesto mafioso calabrese. Raggiunto dal fermo della Dda di Reggio, l'indagato è ritenuto uomo di fiducia di Domenico Crea di 39 anni, esponente di vertice della cosca di Rizziconi. L'altro fermato dalla Procura di Reggio è Vincenzo Larosa. Secondo gli inquirenti, i fermati stavano pianificando più omicidi nell'interesse di Domenico Crea, anche come ritorsione per la sentenza emessa il 12 dicembre 2020 dalla Corte di appello di Reggio Calabria che ha condannato il boss Teodoro Crea, il figlio Giuseppe e Antonio Crea.

Nelle intercettazioni si fa riferimento a progetti di attentati con il bazooka o con esplosivo che sarebbe servito per far saltare in aria un'auto blindata. L'omicidio Bruzzese, secondo i pm, è stata una vendetta trasversale, a distanza di 15 anni, della cosca per la decisione assunta da Girolamo Crea di collaborare con la giustizia nel 2003 e così facendo la cosca voleva dimostrare la sua operatività e capacità di intimidazione per scoraggiare ulteriori collaborazioni.

Contestualmente alle Procure di Reggio e Ancona, la Dda di Brescia ha emesso altri provvedimenti precautelari che riguardano lo stesso contesto investigativo. I tre uffici giudiziari sono stati coordinati dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.