Oliva rompe gli indugi "Mi candido a sindaco la gente mi chiama"

L’ex direttore di Apa Hotels annuncia che darà vita ad una lista civica. E critica il Comune: "Il ripascimento? Meglio se non intralciava il ponte del 2".

Oliva rompe gli indugi  "Mi candido a sindaco  la gente mi chiama"

Oliva rompe gli indugi "Mi candido a sindaco la gente mi chiama"

Fabrizio Oliva, 62 anni, imprenditore turistico (ha sei alberghi tra Pesaro, Cattolica e Riccione), presidente di Riviera San Bartolo, è il primo a rompere gli indugi. "E’ vero, mi candido a sindaco di Pesaro. Sto lavorando ad una lista civica: si sono avvicinati imprenditori, commercianti, gente comune. Mi è bastato lanciare un segnale di disponibilità per ricevere indietro un’ondata di energia positiva".

Perché scende in campo?

"Pesaro ha bisogno di un cambio di passo".

Cioè?

"Dobbiamo intervenire sul modo del fare e controllare quello che si fa. Si annunciano lavori, opere che poi si perdono nel nulla. Sono contro l’annuncite e soprattutto contro l’improvvisazione".

Un esempio?

"Basta guardarsi intorno. La vede questa ruspa? Secondo lei è opportuno vederla in azione con i turisti in spiaggia?".

Ma vi lamentate sempre: sarebbe peggio non avere il ripascimento dell’arenile.

"Vede? E’ qui l’errore..."

Quale errore?

"Non ho bisogno di pretesti per lamentarmi, ma guardo ai fatti. Questo intervento di ripascimento si sarebbe potuto fare non oggi, con il ponte lungo dovuto alla festa del 2 giugno. Questo tipo di lavoro non si sarebbe potuto posticipare a lunedì? Nella sostanza sarebbe cambiato poco, mentre nella forma molto: abbiamo gli alberghi pieni di visitatori anche grazie a due manifestazioni sportive (le finali nazionali delle Acli e le collegiali di nuoto): una città accogliente è anche quella che riesce ad organizzarsi, programmare gli interventi, tenendo conto degli obiettivi".

Quali potrebbero essere i suoi, in qualità di candidato sindaco?

"Se la visione è quella di puntare sul turismo per rilanciare l’appetibilità di Pesaro, nella giunta cittadina ci deve essere chi sa di cosa si parla. Le faccio notare che i privati stanno investendo sul lungomare. Ha notato che gli hotel Caravel, Rossini, Clipper, ex Cruiser (oggi Charlie), Ambassador, Atlantic, Imperial, il Perticari sono tutti ristrutturati? Ecco un’amministrazione che crede nel turismo deve investire sul serio, altrimenti sono tutte energie che rischiamo di vanificare".

Non le piace l’allestimento di viale Trieste?

"Ma sì, le palme vanno anche bene. Io parlo di investimenti veri. Penso a rifare la pavimentazione e l’arredo urbano. Per poi fare la pedonalizzazione di tutto il lungomare fino a Villa Marina: darebbe tranquillità alla passeggiata con un bel vedere. Bonaccini a Misano Adriatico ha inaugurato il lungomare: è una favola. Ma non è la prima volta che lo fanno, è la terza che investono in migliorie".

Cos’altro farebbe per la zona mare?

"Eliminerei la musica dal viale. Anche in questi giorni (abito in viale Cesare Battisti) la musica è entrata nelle case fino alle due di notte. Quindi, il problema, non è solo per gli ospiti degli alberghi, ma la questione è sentita anche dai residenti. Non si possono far convivere due realtà inconciliabili nelle aspettative. Siccome gli alberghi ci sono da prima, la musica può essere spostata altrove. A Riccione questo ragionamento è stato fatto".

Due sere fa, al Lido di Fano l’hanno vista parlare fitto, fitto con il sindaco Seri, appena passato in Azione. Le forze di centro la corteggiano?

"Sì. Ma la nostra lista non ha colori, per ora. Solo molte idee, concrete. La priorità è tornare a parlare con esperti, categorie produttive, associazioni prima di prendere le decisioni: fondamentale è la concertazione non fermarsi con la consultazione".

Solidea Vitali Rosati