Hanno chiesto e ottenuto di testimoniare a porte chiuse. Sono i due testi ascoltati ieri durante l’udienza in corte d’assise del processo per l’omicidio di Pierpaolo Panzieri. Julia Giordano, ex fidanzata dell’amico reo confesso Michael Alessandrini, 30 anni, ora in carcere e Gabriele Grassi, l’amico comune di Micheal e Pierpaolo che la sera dell’omicidio, il 20 febbraio 2022, avrebbe dovuto cenare insieme a loro. Pierpaolo Panzieri era stato ucciso nella sua casa in centro, in via Gavelli, con 23 coltellate. Alessandrini è accusato di omicidio volontario premeditato, aggravato anche dalla crudeltà e dai futili motivi. E ieri mattina i numerosi amici di Pierpaolo, almeno una quindicina, pur non potendo presenziare all’escussione dei testi hanno atteso fuori dall’aula in segno di solidarietà nei confronti dei familiari. Avevano preparato foto dell’amico ucciso e cartelli in cui chiedono "giustizia per Pierpaolo" ed "ergastolo per Alessandrini" che hanno esposto all’uscita del tribunale.
Al termine dell’udienza il pubblico ministero Irene Lilliu ha avanzato richiesta di riconvocare i periti per chiarire, da un punto di vista medico scientifico, la compatibilità tra le patologie di Alessandrini, a cui è stata riconosciuta una seminfermità mentale, e le aggravanti che gli vengono contestate. Il collegio, tuttavia, ha ritenuto non necessaria questa riconvocazione dichiarando quindi chiusa l’istruttoria. Il 26 febbraio ci sarà la discussione del pm e delle parti civili, il 5 marzo discuterà la difesa e il 12 marzo, dopo le eventuali repliche, verrà pronunciata la sentenza.
"Finora non è emerso alcun elemento a sostegno delle contestate aggravanti – ha riferito il penalista Salvatore Asole che, insieme al collega Cosimo Damiano Cirulli difende Alessandrini –. A tutt’oggi io non ho capito quale sia il movente. Sfido chiunque a dirmi quale sia. Sono andato a trovare Michael in carcere. L’ho trovato più tranquillo, sereno. Attende la condanna, perché sa che ci sarà. Trascorre le giornate insieme agli altri detenuti, passeggia all’aria aperta e ha stretto anche delle amicizie".
Diametralmente opposta l’opinione dell’avvocato Fabio Anselmo, uno dei legali di parte civile che assiste, insieme all’avvocato Paolo Biancofiore, la famiglia di Panzieri. "Sono convinto che Alessandrini abbia un atteggiamento manipolatorio rispetto alla sua patologia. Emerge un profilo di enfatizzazione nel senso che finge di essere più di quanto in realtà non si sia. Non posso rivelare il contenuto della deposizione della testimone ascoltata a porte chiuse (Julia Giordano ndr.), ma la mia convinzione rispetto agli atteggiamenti manipolatori che, ritengo, Alessandrini abbia tenuto anche durante il processo si è rafforzata. In poche parole, come dicono a Roma, Alessandrini è una persona ‘che ci fa, più che ci è’".