Omicidio Panzieri, rinvio a giudizio con tre aggravanti per il reo confesso Alessandrini

Il 3 luglio inizierà il processo davanti alla Corte d'Assise di Pesaro. La mamma della vittima: "Era quello quello che ci aspettavamo. Confermati crudeltà, premeditazione e futili motivi"

Pesaro, 26 marzo 2024 - Inizierà il 3 luglio del 2024, davanti alla Corte d’Assise di Pesaro, il processo a carico di Michael Alessandrini, il 31enne pesarese reo confesso che il 20 febbraio scorso uccise il giovane Pierpaolo Panzieri, in casa sua, con 23 fendenti. Il giudice Giacomo Gasparini, dopo le rispettive discussioni degli avvocati di difesa e parte civile, ha anche ufficializzato le tre aggravanti: premeditazione, motivi futili e crudeltà.

Rinvio a giudizio e tre aggravanti confermate a carico di Michael Alessandrini (nel tondo), omicida reo confesso dell'amico Pierpaolo Panzieri. In tribunale a Pesaro la madre della vittima (a destra)
Rinvio a giudizio e tre aggravanti confermate a carico di Michael Alessandrini (nel tondo), omicida reo confesso dell'amico Pierpaolo Panzieri. In tribunale a Pesaro la madre della vittima (a destra)

Alessandrini non era presente in aula. Uno dei suoi legali - Salvatore Asola - ha riferito che il 31enne, in ansia per il processo, si è sentito male durante la nottata di ieri non riuscendo quindi ad essere presente in aula questa mattina. Chi invece non si è perso nemmeno un secondo della faticosa giornata (che ha visto l’udienza aprirsi alle 10 e concludersi alle 17.30), sono stati i famigliari di Pierpaolo che, usciti dall’aula ancora commossi, hanno poi espresso le prime impressioni: “È quello che chiedevamo: il rinvio a giudizio con le tre aggravanti – ha sottolineato Laura Gentilucci, mamma di Pierpaolo -. Mio figlio non meritava una fine così. La crudeltà c’è, la premeditazione c’è e i futili motivi ci sono. È stato fatto quello che era giusto, la legge per adesso ha risposto”. Di poche battute è stato l’avvocato della famiglia Panzieri Paolo Biancofiore, riguardo un processo che vedrà aprirsi pubblicamente tra poco più di tre mesi: “Andiamo a fare il processo nella sede adatta a un evento grave come l’omicidio di Pierpaolo, era quello che ci aspettavamo da questa udienza ed era quello che abbiamo avuto”.