Omicidio San Lorenzo in Campo, nei fogli nomi, cifre e interessi

Rinvenuti i ‘pizzini’ di Sesto Grilli con annotazioni dei soldi e dei prestiti. Forse i suoi assassini cercavano le cambiali

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Pesaro, 22 marzo 2019 - Foglietti con numeri, nomi, tassi d’interesse applicati. E colonne di dare e avere da almeno 15 persone. Sesto Grilli, 74 anni, di San Lorenzo in Campo ucciso nella notte tra sabato e domenica scorsi dopo esser rientrato a casa in via Roncaglia 68 (si è risaliti all’ora precisa della morte dalla ‘lettura’ del suo pacemaker che ha smesso di funzionare) prestava soldi in serie.

Gli inquirenti sospettano che lo facesse applicando tassi usurai. Lo testimonierebbero i foglietti ma forse è meglio dire i ‘libri mastri’ trovati sia nella cassaforte fatta aprire dai vigili del fuoco sia in scatole delle scarpe e dei vestiti ma anche all’interno di intercapedini dove aveva nascosto questi foglietti. Perché altro fatto nuovo, ma terribilmente vecchio, è il metodo di archiviazione dei conti che aveva adottato Sesto Grilli: tutto per iscritto. In casa non c’erano computer né telefoni iphone. Solo penne e quaderni. Ma a quanto pare Sesto annotava tutto con meticolosità senza lasciare nulla al ricordo. I soldi che prestava dovevano tornare indietro alla data prestabilita e con gli interessi dati. Che per forza di cose dovevano essere trascritti da qualche parte.

Indagini (Fotoprint)
Indagini (Fotoprint)

Chi sapeva tutto questo? Gli assassini difficilmente potevano aver preventivato di uccidere il 74enne. Qual vantaggio ne avrebbero avuto? Apparentemente nessuno. Solo con lui in vita potevano pensare di trovare i soldi in mezzo a quella valanga di cianfrusaglie che ricopriva internamente ed esternamente la casa del pensionato. La sua ‘collaborazione’ per trovare la chiave della cassaforte e la combinazione numerica senza la quale non funzionava la sola chiave, era essenziale. Così per farlo parlare lo hanno preso a pugni, schiaffeggiato, provocato ferite al volto con fuoruscita di sangue dopo averlo legato e imbavagliato (video) ad una sedia.

Pensavano di spaventarlo con la crudeltà dell’aggressione, invece l’hanno ucciso per probabile ed immediato soffocamento. Il cuore, già provato in passato, ha smesso di funzionare subito non riuscendo ad incamerare aria sufficiente. L’autopsia svoltasi ieri all’ospedale di Torrette di Ancona da parte della dottoressa Loredana Buscemi dell’istituto di medicina legale di Ancona, non ha dato risposte esaurienti tanto che il corpo del pensionato non è stato riconsegnato ai familiari. Gli esami autoptici dovranno continuare. Mancano ancora delle risposte.

La tesi privilegiata dagli inquirenti sembra essere quella della rapina ma non solo. Perché c’è un fatto che stride: posto che i malviventi sapessero dell’esistenza di tanti soldi in contanti nascosti in casa, perché aspettare il rientro a notte fonda di Sesto Grilli? Avrebbero potuto cercare e trovarli mettendoci anche delle ore sapendo di non esser disturbati. Invece l’hanno aspettato perché evidentemente volevano interrogarlo su qualcosa.

Sui soldi? Forse, ma è molto più probabile che la loro attenzione fosse sulle cambiali con i nomi dei debitori che Sesto nascondeva da qualche parte e non necessariamente dentro casa. Forse più che ai soldi miravano a qualche specifica cambiale. Di cui Sesto non ha rivelato il nascondiglio. I malviventi hanno buttato tutto all’aria, ma è probabile che non l’abbiano trovata perché Sesto è morto imbavagliato piuttosto che svelarne il nascondiglio.