Omicidio suicidio a Pesaro, sgozza la moglie e si uccide. Voleva decapitarla

I fendenti sono concentrati in maniera ossessiva alla testa e al collo Mourad e Simona sentiti spesso litigare, anche negli ultimi giorni

Mourad Chouaye ha sgozzato la moglie Simona Porceddu

Mourad Chouaye ha sgozzato la moglie Simona Porceddu

Pesaro, 12 dicembre 2020 - Li sentivano urlare più volte. Anche in questi giorni. Ma sembrava quasi normale, come se quella coppia fosse sempre in conflitto pur davanti a due figlie minori. Invece di normale non c’era nulla nel comportamento di Mourad Chouaye che non rispettava affatto il divieto di avvicinamento alla casa della moglie, dopo la denuncia per maltrattamenti del febbraio scorso che gli aprì le porte del carcere. Simona Porceddu si è trovata sola, non ha confessato le sue paure a nessuno, non ha chiesto aiuto per difendersi da quel marito che era manesco, forse geloso, sicuramente intollerante, abile a nascondersi dietro l’aspetto di lavoratore volenteroso. Invece ha preparato la sua vendetta contro la moglie che lo aveva sfidato mandandolo in carcere.

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Quanto lei volesse spedirlo davvero in cella non è chiaro, forse intendeva solo farlo richiamare dalla giustizia affinché si comportasse bene. Risulta che dopo il trasferimento in carcere, la donna abbia anche cercato di far revocare la misura restrittiva forse intuendo che avrebbe avuto poi su di lei una conseguenza.

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Ma l’aggressione che aveva subìto con prognosi di 8/10 giorni, avvenuta in regime di detenzione domiciliare, non ha lasciato dubbi al giudice sulla pericolosità di Mourad, ordinandone la carcerazione. Al momento della sua uscita per fine pena, avvenuta il 26 novembre piuttosto che il 10 gennaio 2021, è stato imposto l’allontamento dalla casa. I controlli abitudinari però non hanno mai portato alla scoperta di Mourad, eppure lui continuava ad andare in via Sant’Egidio 5. I vicini di casa lo avevano visto gironzolare molte volte a Novilara, nei pressi della casa. Doveva stare lontano, invece era spesso lì e le urla lo testimoniavano. Le sentivano i vicini dalla finestra laterale, quella che dà sul vicolo.

Ora saranno le autopsie, previste per lunedì alle 15 all’obitorio di Pesaro, a stabilire come e con quante coltellate è stata uccisa Simona Porceddu, morta per mano del marito Mourad Chouaye, poi suicidatosi. Ad effettuare il doppio esame sarà il professor Adriano Tagliabracci dell’istituto di medicina legale di Ancona su incarico della dottoressa Silvia Cecchi, il sostituto procuratore di turno che ieri è entrato nella casa della mattanza insieme al medico legale. Sono apparsi evidenti due fatti: la donna non ha tentato di reagire all’aggressione e l’omicida voleva decapitarla. In apparenza non sembrano esserci altri segni di violenza, i colpi sono concentrati in maniera ossessiva alla testa e al collo. Probabilmente Simona è morta immeditamente perché le ferite sono profonde. Dalla Procura si ribadisce che "si farà il possibile per ricostruire nel dettaglio ciò che è accaduto, pur sapendo bene chi è l’assassino". ro.da.