Pesaro, omicidio di via Bovio. La vittima viveva sotto protezione, ma era solo economica

Marcello Bruzzese freddato nel giorno di Natale, aveva 51 anni. Era il fratello di un collaboratore di giustizia e viveva sotto protezione. Caccia ai killer, domani arriva Salvini

Il garage davanti al quale è stato ucciso brutalmente Marcello Bruzzese

Il garage davanti al quale è stato ucciso brutalmente Marcello Bruzzese

Pesaro, 26 dicembre 2018 - Si è trattato di un vero e proprio omicidio in stile mafioso. Un agguato in pieno centro che non ha lasciato scampo al 51enne Marcello Bruzzese, che abitava a Pesaro, con la propria famiglia dal 2008. Nel pomeriggio del giorno di Natale, l'uomo è stato freddato in via Bovio con una valanga di colpi d'arma da fuoco, mentre stava rientrando a casa. L'uomo viveva sotto protezione, ma aveva mantenuto il suo nome e cognome, generalità che apparivano anche fuori dalla porta di casa: per il suo caso, forse, lo Stato ha sottovalutato il pericolo. Di fatto era una protezione che prevedeva un sostegno economico, ovvero casa e stipendio pagati dal ministero degli Interni a Marcello, ucciso ieri, e al fratello Girolamo Biagio Bruzzese, pentito di 'ndrangheta che cercò di uccidere il boss Teodoro Crea. Marcello andò via per un pò da Pesaro per tornarci di recente ma senza una vera protezione: il suo cognome appare anche sulla buca delle lettere dello stabile in cui abitava. Domani il ministro dell'Interno Matteo Salvini sarà a Pesaro. 

Cosa è successo. Due killer, col volto coperto da un cappello e col bavero alto, hanno raggiunto la vittima designata nella sua residenza di via Bovio. L'uomo stava parcheggiando l'auto nel garage di casa. Nel momento in cui stava eseguendo la retromarcia, i banditi si sono presentati davanti a lui e gli hanno scaricato addosso almeno trenta colpi con pistole automatiche, senza neanche lasciargli il tempo di scendere dal veicolo. Non ha fatto quasi in tempo ad accorgersi di nulla.

Le indagini. La Procura di Pesaro e la distrettuale antimafia di Ancona procedono contro ignoti per omicidio volontario premeditato con l'aggravante mafiosa. La pista privilegiata degli inquirenti è che sia stato un agguato dI 'ndrangheta.

Salvini a Pesaro. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini sarà domani in Prefettura a Pesaro per la riunione del Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza, convocato d'urgenza in seguito all'omicidio. Si cerca di capire che cosa non abbia funzionato nel programma di protezione di cui godeva la vittima e la sua famiglia.

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Chi era la vittima Il 51enne Marcello Bruzzese ha origini calabresi ed è il fratello di Girolamo, pentito dell'ndrangheta e diventato nel 2003 collaboratore di giustizia, dopo aver tentato di uccidere il capo cosca. Marcello era arrivato in città con la moglie e i suoi tre figli una prima volta nel 2008, poi, l'intera famiglia si trasferì in Francia per un periodo, prima di tornare di nuovo a Pesaro con un programma di protezione da parte dello Stato italiano. La sua famiglia,con anche il fratello Girolamo e altre sorelle, nella notte, dopo l'accaduto, sono stati trasferiti in altre città italiane.

I killer in fuga Come raccontano alcuni testimoni, i due killer, dopo avere freddato Bruzzese, sono fuggiti per via Cairoli e poi si sono dileguati per le altre piccole strade della città. I carabinieri stanno cercando di identificare gli assassini anche dalle immagini delle telecamere private disseminate in quella zona della città. E' probabile che abbiano avuto appoggi in città e che vi abbiano soggionato per almeno una settimana prima del delitto. Ad ogni modo la vittima non era difficile da trovare: non aveva cambiato nome e le sue generalità apparivano anche nella cassetta della posta. Gli inquirenti, inoltre, sospettano ci sia stato l'aiuto di alcuni basisti, per un agguato di questo tipo. Oltre a chi ha comunicato ai killer dove colpire e in quale momento visto, che la vittima era uscita poco prima, tornando nel giro di pochi minuti.

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Il luogo del delitto L'omicidio è avvenuto in via Bovio, una viuzza del centro storico di Pesaro. Nelle vicinanze c'è Da Sante, una nota trattoria di pesce della zona. Sul posto sono accorsi la polizia e i carabinieri, il pm di turno Maria Letizia Fucci, il capo della procura Cristina Tedeschini, il pm Fabrizioo Narbone e da Ancona il pm della Dda Daniele Paci.

Il precedente attentato Marcello Bruzzese era già scampato a un precedente agguato organizzato dall'ndrangheta nel luglio del 1995 a Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria. Lui si trovò ferito gravemente allo stomaco, ma riuscì a cavarsela. In quell'occasione però persero la vita il padre Domenico e il marito di una sorella.

Il sindaco Ricci e la polemica con Salvini Con un cinguettio su Twitter, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci (Pd) polemizza col ministro Salvini, che in mattinata aveva postato una propria foto nel giorno di Santo Stefano, mentre faceva colazione con la Nutella. ''Caro Ministro Salvini c'è la città di #Pesaro sconvolta per l'omicidio di un uomo sotto protezione, fratello di un collaboratore di giustizia. Quando ha finito pane e nutella vorremmo avere qualche informazione e rassicurazione. La ringrazio''. 

In precedenza, il sindaco aveva anche lanciato un lungo post su Facebook col quale commentava la terrificante vicenda dell'omicidio avvenuto in via Bovio.

Immediata la risposta di Salvini: "Domani mattina presente a Pesaro, domani pomeriggio a Catania e domani sera a Roma. Ma per la sinistra non va mai bene niente è sempre #colpadiSalvini e guai a mangiare pane e #Nutella..."