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Ospedale Pesaro: i servizi psichiatrici torneranno in città, promessa dell'assessore Saltamartini

I servizi psichiatrici di Pesaro saranno trasferiti temporaneamente a Vallefoglia, ma torneranno in città con il nuovo ospedale.

Una volta terminati i lavori per il nuovo ospedale, i servizi psichiatrici torneranno a Pesaro. L’ha promesso l’assessore regionale Filippo Saltamartini ai familiari degli utenti delle comunità psichiatriche – Srr, comunità maschile e femminile, Rsa Tomasello, Centro diurno Il Gabbiano – che dovranno essere trasferiti dai centri ora localizzati a Muraglia per consentire l’avvio del cantiere per il nuovo ospedale. Parliamo di un centinaio di persone coinvolte. La destinazione, per molti di loro, è il nuovo centro Civitas di Vallefoglia.

L’incontro, a cui ha partecipato anche il direttore generale Alberto Carelli, è avvenuto ieri, a margine della conferenza stampa. Dove torneranno gli utenti, dopo la parentesi all’Apsella? Le soluzioni prospettate sono state due: il San Salvatore, nel momento in cui verrà realizzato il nuovo ospedale, o il complesso del San Benedetto, una volta terminati i lavori.

"La volontà resta quella - spiega l’assessore - di riportare in città i servizi interessati. Non ci sono ancora le date in cui verranno trasferiti i servizi e i pazienti (si parla di metà gennaio inizio febbraio, ndr), ai quali verrà anticipato e spiegato il percorso. Continueremo a lavorare per cercare soluzioni che possano andare incontro alle richieste degli utenti".

"Le soluzioni prospettate dal Comune - conclude Carelli - non sono adeguate né posseggono i requisiti minimi per poter attualmente, così come sono, ospitare gli utenti. Anche Casa Roverella, allo stato attuale, non possiede le autorizzazioni necessarie e le condizioni di sicurezza per accogliere tali utenti. Continueremo a lavorare per trovare soluzioni idonee".

Ma il sindaco Andrea Biancani non è d’accordo e insieme all’assessore ai Servizi sociali Luca Pandolfi osserva: "Difenderemo il mantenimento delle sedi in città". "In questi giorni – spiega Biancani – mi stanno arrivando tanti messaggi da parte delle famiglie sul tema, come fosse il sindaco a poter decidere e scegliere dove trasferire i servizi per la salute mentale. In realtà l’Amministrazione comunale aveva già sottoscritto dove spostarli, ma ad oggi, le sedi dove attualmente verranno portati non corrispondono a quelle indicate. Come sindaco, non ho il potere di poter decidere, sono servizi gestiti direttamente dalla Regione e dall’Ast. Nonostante questo, sono anni che mi sono fatto carico del problema, e continuerò a farlo anche oggi, pur nella consapevolezza di non avere l’ultima parola".

Tra le sedi alternative proposte da Biancani c’erano Casa Roverella (Sata Colomba), l’ex ostello a Fosso Sejore, Galantara, l’ex manicomio e l’edificio dei Padri Comboniani.