BENEDETTA IACOMUCCI
Cronaca

Fiocco rosa in ambulanza, partorisce durante la corsa in ospedale

E’ successo intorno alle 4 del mattino sulla strada verso il San Salvatore di Pesaro. La bimba e la mamma stanno bene. Fondamentale il ruolo dell’equipaggio

La chiamata al 118 e la corsa in ospedale, ma la bimba nasce in ambulanza: fiocco rosa on the road

La chiamata al 118 e la corsa in ospedale, ma la bimba nasce in ambulanza: fiocco rosa on the road

Pesaro, 9 maggio 2024 – Non c’è stato nemmeno il tempo di mettere la freccia e accostare. Quella bimba ha deciso che il suo primo sguardo sul mondo avrebbe avuto l’aspetto dell’abitacolo di un’ambulanza, e gli occhi un medico con la divisa rossa e di un infermiere del 118. Il piccolo miracolo è avvenuto ieri intorno alle 4 del mattino a Pesaro, quando una bambina decisamente risoluta, ha deciso di nascere ’on the road’, invece che in una sala parto.

Poco prima era arrivata la chiamata alla centrale operativa del 118: c’era una donna al nono mese di gravidanza che aveva le contrazioni. Subito è partito un equipaggio, diretto nei pressi di via Giolitti. La donna è stata portata sull’ambulanza e rassicurata, poi si è immediatamente ripartiti per raggiungere l’ospedale di Pesaro nel minor tempo possibile. Ma nemmeno volando quei sanitari sarebbero riusciti ad arrivare prima, dato che nel giro di qualche minuto le contrazioni si sono fatte più forti e ravvicinate, e prima che ci fosse il tempo di mettere la freccia, la testina della bimba era già spuntata.

L’equipaggio, perfettamente formato a gestire emergenze come quella, ha fatto il necessario e tutto si è svolto senza complicazioni. Intanto, fuori dal reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Pesaro, due ostetriche e il pediatra – che aspettavano una gestante – si sono visti arrivare una mamma e una figlia, subito affidata alle cure del reparto di Pediatria. La bimba sta bene, è in un lettino al nido. I suoi parametri sono regolari e tutto procede come deve. Ma perché avesse tanta fretta di nascere, questo i medici non l’hanno capito.